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Centro storico, sì della Soprintendenza Via Saponara si rimette in sicurezza

AGRIGENTO. Agrigento, sempre più terra di contraddizioni. Da un lato nascono associazioni e comitati di quartiere che cercano disperatamente di far rinascere zone abbandonate dall’incuria e dall’altro privati cittadini, che in barba alle leggi, si rifiutano di mettere in sicurezza le case di loro proprietà che creano pericoli per la sicurezza pubblica. È il caso di via Saponara, approccio strategico per il centro storico di Agrigento, che attraversando le traverse di via Atenea conduce turisti e residenti fino alla cattedrale o a Santa Maria dei Greci e a poche decine di metri dal crollato palazzo Lo Jacono. Una strada tormentata da anni di incuria amministrativa, che in passato ha permesso che la trascuratezza di privati finisse con il ripercuotersi sulla serenità di decine di famiglie raggiunte da sfratti per ragioni di sicurezza pur avendo speso migliaia di euro per mettere proprio in sicurezza le loro case. I lavori di abbattimento della parte pericolante del vecchio palazzo di via Saponara, di cui i proprietari non hanno manifestato nel tempo alcuna intenzione di occuparsi, erano stati iniziati lo scorso anno con tanto di transenne, abbattimento di parte del piano più alto e del conseguente ammasso delle pietre a ridosso di altre abitazioni private. Lavori che si sono poi fermati per la mancanza di un parere della Soprintendenza. Un blocco che ha trasformato la zona in una discarica e costretto molti residenti a cercarsi, a proprie spese, altre sistemazioni. Disagi morali e pratici per anziani e bambini che nessuno potrà risarcire. Adesso, per fortuna, la Soprintendenza ha dato il via libera alla ripresa dei lavori. Il Comune utilizzerà parte di quei 200 mila euro stornati dalla Regione e già utilizzati per via Gallo e via Boccerie. La speranza è che non si perda altro tempo preziosissimo e si approfitti dell’ultimo scampolo di estate per mettere in sicurezza la zona e restituirla alla fruibilità di chi ne ha diritto e cioè di chi paga tasse e tributi e di chi si occupa della sicurezza dei propri immobili, al contrario di quanto fanno altri con conseguenze di questo tipo. Via Saponara è comunque l’esempio forse più eclatante di mancata applicazione delle leggi nei confronti di sicurezza ma Agrigento è piena di casi analoghi. Per questo, già nei prossimi giorni, la Protezione civile comunale, coordinata dal dirigente Attilio Sciara, tornerà a monitoraggio le zone del centro storico interessate da criticità ma anche di situazioni meno gravi per fare in modo di evitare nuovi «Palazzi lo Jacono». Sul recupero degli spazi urbani interviene anche il sindaco Zambuto che plaude alla nascita di comitati e associazioni culturali. «Offrire una visione diversa del centro storico - dice - attraverso un modello teso al recupero degli spazi urbani della città da troppi anni abbandonati all'incuria è il primo obiettivo da me indicato come preciso impegno per il prosieguo ed il rilancio dell'azione dell'Amministrazione. Chiameremo queste energie ad un tavolo di confronto perché si possa delineare un serio progetto per dare un futuro al nostro centro storico, che deve essere memoria pulsante e stimolo per l’intera comunità agrigentina».  

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