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San Leone, mare di nuovo sporco Emesso il divieto di balneazione

La «bomba d’acqua» di mercoledì scorso ha fatto nuovamente precipitare una situazione già precaria

AGRIGENTO. Non c’è proprio pace, quest’anno, per il mare agrigentino. Ieri mattina, dopo le comunicazioni da parte del Dipartimento di prevenzione dell'Azienda sanitaria provinciale, il sindaco Marco Zambuto ha firmato nuove ordinanze che vietano la balneazione in alcune zone del litorale cittadino.
Da ieri e fino a nuove disposizioni infatti, è vietato immergersi in acqua 250 metri a destra del pozzetto della rete fognaria antistante villa Pertini di fronte il Ragno d’oro e a 400 metri a sinistra dello scarico della centrale di sollevamento dei reflui ubicata sulla spiaggia all'altezza del lido della pubblica sicurezza. Divieti di balneazione anche nel tratto di spiaggia, 400 metri a destra e 400 metri a sinistra, dove si trova lo sversamento a mare di liquami provenienti dal vallone di via Magellano in zona Le dune.
«Il provvedimento di divieto di balneazione - spiega Zambuto - si è reso necessario a seguito dell'eccezionale ondata di maltempo che ha colpito nella giornata di ieri l'intera provincia agrigentina e che, anche a San Leone, ha causato la fuoriuscita di liquami dalle condotte fognarie». «Un fatto inevitabile - commenta Claudio Lombardo dell’associazione ambientalista Mareamico - dopo che tonnellate di liquami ieri erano finiti in mare e da noi documentati con foto e video. Le criticità mercoledì stesso, si sono manifestate alla spiaggia del Ragno d'oro quando centinaia di litri al secondo di acque miste a liquami, si sono riversate in mare provenienti dal vallone Donna Cristina e dai pozzetti in spiaggia, ma anche alle Dune per le acque provenienti dal Villaggio Mosè arrivate in spiaggia e in mare da via Magellano ed infine per ciò che ha sversato in mare attraverso lo sfioro della pompa di sollevamento posta sulla spiaggia della PS che è risultata in allarme per tutta la notte».
Una situazione che marevivo ha ancor auna volta documentato con foto e video da inviare agli organi competenti.
«Aveva ragione la Procura di Agrigento - aggiunge Lombardo -quando richiedeva l'imposizione del divieto di balneazione per quasi tutto il litorale marino di San Leone a causa della fragilità delle strutture preposte allo smaltimento dei liquami».
Intanto, sempre nella giornata di ieri, il sindaco Zambuto ha inoltre emanato un atto d'indirizzo interno «al fine di continuare ad operare nella direzione di un'attenta tutela della salute pubblica anche in riferimento alle condizioni di balneabilità del mare di San Leone» ribadendo che assume in questo periodo particolare importanza una pronta verifica dello stato di funzionalità delle condotte sottomarine Padri Vocazionisti e Pubblica Sicurezza.
Il sindaco pertanto ha richiesto al competente dirigente l'effettuazione dei necessari atti gestionali finalizzati ad un monitoraggio di dette strutture a mezzo di idonea ditta specializzata appositamente incaricata previa celere e pubblica selezione" predisponendo anche le richieste di autorizzazioni amministrative e giudiziarie che i competenti organi dovranno a tal fine rilasciare.

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