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Rifiuti, Zambuto: «Fu il Consiglio a votare la Tares»

AGRIGENTO. La Tares non piace agli agrigentini, questo si è già capito e non piace alle associazioni e ai comitati cittadini che hanno chiesto all’amministrazione di fare chiarezza sul perchè bisogna sobbarcarsi di questa nuova, ulteriore, ennesima tassa su servizi che sono ben lontani dall’eccellenza.
E così il primo cittadino spiega le motivazioni che hanno portato all’emissione di queste bollette sotto forma di bollettini F24 la cui prima rata è già scaduta.
«Va in primis chiarito - spiega il sindaco - che le tariffe della Tares 2013 sono state approvate dal Consiglio Comunale e non dal sindaco o o dalla giunta e dunque dai rappresentanti eletti direttamente dai cittadini. Detto questo, come amministrazione, siamo pronti a ricevere in qualsiasi momento, i rappresentanti di associazioni e comitati per dare conto e ragione di queste nuove tariffe».
Zambuto spiega inoltre come la tares, vada a coprire il 100 per cento del costo di raccolta e smaltimento rifiuti che per quest’anno ammonta a 14 milioni e 600 mila euro da «spalmare» su tutti i contribuenti.
«La Tares - aggiunge Zambuto - ha una quota che si paga direttamente allo stato centrale pari a 0,30 centesimi di euro a mq (ogni 100 mq, 30 euro vanno a Roma che se li trattiene direttamente) anche se sulla carta dovrebbe andare a finanziare i servizi comunali indivisibili come illuminazione e manutenzione strade. Questa è una delle cause del maggior esborso». In pratica, per il 2013 il governo Monti ha previsto due momenti di riscossione uno in acconto con scadenza il 16 agosto e il 16 ottobre e uno a saldo con scadenze a dicembre 2013. Ad Agrigento si sta pagando l’acconto prendendo a riferimento le tariffe del 2012, eventuali differenze verranno riscosse a dicembre 2013 con la rata a saldo.
« Anche se la Tares non è soggetta ad Iva - conclude il primo cittadino - questa viene pagata alle ditte che effettuano il servizio con la conseguenza che questa diventa una quota di costo. La conseguenza è che prima i consumatori la pagavano col nome d’Iva ora la pagano dentro la Tares. Prima le aziende potevano scaricare l’Iva pagata ora invece non possono recuperarla».
Ma sia Gesa che il Comune spiegano che i dati sono ancora provvisori e non definitivi.
Una famiglia composta da tre persone, ad esempio, con una casa di 100 mq nel 2012 pagava di TIA 343 euro euro mentre nel 2013 di Tares pagherà 359 euro compresa la tassa di 0.30 centesimi di euro dello stato centrale.
«Si tratta - conclude Zambuto - di un aumento compreso tra il 4 e il 5 per cento con un confronto che viene fatto considerando il reale esborso della famiglia media agrigentina. Questo importo comprende anche il 4 per cento di addizionale della provincia».

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