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Allarme inquinamento a San Leone, pochi rispettano il divieto

Numerosi agrigentini hanno sfidato l’ordinanza e si sono tuffati in mare, perché ritengono che l’acqua sia pulita

AGRIGENTO. I bagnanti non rinunciano al mare di San Leone. Nonostante il divieto di balneazione ieri migliaia di persone si sono riversate sulla spiaggia agrigentina e molti di loro hanno anche fatto il bagno. Numerose le testimonianze di agrigentini che hanno sfidato l'ordinanza del sindaco e si sono tuffati in mare, perché ritengono comunque che l'acqua sia pulita. Sul posto non c'erano agenti di polizia locale e la spiaggia era strapiena di turisti e affollata di residenti che non hanno potuto fare a meno di trascorrere una giornata al mare, con il caldo afoso dell'ultima domenica di luglio. Qualcuno invece si è attenuto scrupolosamente all'ordinanza del sindaco Marco Zambuto.


"Da qualche giorno c'è il divieto di balneazione - dice Giuseppe Sanzeri - che cosa aspettano a riparare il guasto? Oltre a postare dei cartelli di divieto? Anche se c'è il divieto io vengo ogni giorno perché amo il mare di San Leone, non posso farne a meno. Se non potrò fare il bagno rimarrò in spiaggia con i miei amici sotto l'ombrellone a giocare a carte". Claudia Di Caro e Gerlando Scimè fanno notare come l'acqua ieri era limpida: "Siamo di Agrigento e veniamo spesso in mare.


Oggi il mare è abbastanza pulito rispetto gli altri giorni: l'acqua è stupenda e noi siamo qui anche per fare il bagno". Intanto, dopo il sequestro dei pennelli a mare disposti dal Gip del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti e il rigetto della richiesta di sequestro di due porzioni di mare di San Leone e dopo aver ricevuto indicazioni specifiche per proseguire le indagini, l'Ufficio retto da Renato Di Natale sta eseguendo alla lettera i suggerimenti ricevuti. Personale specializzato dei Carabinieri del Noe, Arpa ed altri rappresentanti di organi dello stato chiamati a sorvegliare sulla salute pubblica si è presentato alla centralina di pompaggio esistente nella zona dello stabilimento di Polizia, lungo viale Le dune ed ha effettuato accuratissimi controlli.


L'altra notte, personale della Capitaneria di porto di Porto Empedocle ha effettuato dei prelievi in mare, ed altre verifiche sono in corso d'opera. Tutto questo lavoro di controllo ed accertamento è teso a verificare se esistono o meno le condizioni per sequestrare i tratti di mare precedentemente indicati in apposita richiesta di sequestro.


Provvidenziale, in tal senso, si è rivelato il provvedimento di divieto di balneazione emesso dal sindaco di Agrigento, Marco Zambuto anche se, a giudicare dai commenti e dalle interviste nessuno sembra curarsi del problema. La Procura della Repubblica non ha fatto mistero di voler ricorrere avverso la decisione del Gip che non ha accolto la richiesta di sequestro dei due tratti di mare ritenuti dai Pm inquinato e un pericolo per la salute pubblica. Alla luce dei nuovi accertamenti effettuati non si possono escludere altre novità importanti nei prossimi giorni. 

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