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Servizio accalappiacani a Sciacca, in un mese 30 randagi

Solo cinque «adozioni» in tre mesi

SCIACCA. Trenta randagi accalappiati in città negli ultimi due mesi, ma l’allarme è sempre alto e le segnalazioni arrivano da varie zone. Il progetto «Il mio amico fido», che prevede anche un contributo, una tantum, di 250 euro per chi adotta uno degli animali ospitati nei canili fino ad oggi non ha avuto alcun successo. Appena cinque le adozioni effettuate. Di contro, il Comune ha ridotto le spese perchè il servizio di accalappiacani lo effettua con proprio personale e gli animali vengono trasportati presso il mattatoio comunale, microcippati, sterilizzati e poi rimessi in libertà. Non coinvolgendo le strutture private nella custodia dei randagi diminuisce la spesa per l’ente. Ma c’è ancora tanto lavoro da fare e la prospettiva per dare un taglio netto alle spese non può che essere quella di realizzare un canile comunale. L’ente per la custodia e il mantenimento di circa 250 randagi in tre strutture private spende circa 370 mila euro all’anno. Ammonta a 1.627 euro all'anno il costo per il mantenimento di ogni cane ricoverato. Spendendone solo 250 otterrebbe un risparmio di 1.377 euro e, gradualmente, abbatterebbe i costi in maniera considerevole. Ma la risposta, per quanto riguarda le adozioni, non è stata adeguata alle attese. Il Comune sta risparmiando in maniera considerevole, invece, con il servizio di accalappiacani affidato a due Lsu ed evitando la permanenza degli animali nei canili. E la stagione estiva certo non favorisce l’adozione di cani. Anche a Sciacca, come segnalano le associazioni ambientaliste, si registrano spesso casi di abbandono di intere cucciolate.

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