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All’Akragas arriva la prima... promozione: mister Rigoli «laureato» a Coverciano

AGRIGENTO. La nuova stagione dell’Akragas, che taglierà il nastro di partenza della serie D dopo 18 anni, comincerà il 18 luglio alle 9. Nella stessa giornata sono previste le visite mediche, una seduta di allenamento e nel pomeriggio una seduta in piscina. Per il giorno successivo è stata programmata una doppia seduta di allenamento allo stadio Esseneto. Il 20 luglio è prevista la partenza per il ritiro di Salemi. Dopo i tre nuovi acquisti e le quattro riconferme, il direttore generale Totò Catania e il diesse Ernesto Russello stanno alla finestra, anche nell’attesa di una migliore definizione dei regolamenti federali relativi all’utilizzo dei giovani nelle varie categorie. Nei prossimi giorni dovrebbero registrarsi altre novità. È intanto saltata la trattativa con il difensore Michele Papasidero. «Mi dispiace molto - commenta il difensore - perché la richiesta dell’Akragas mi aveva allettato molto e poi Agrigento è una piazza calcistica importante. Non nascondo che ero molto interessato alla proposta e al progetto della società. Conoscendo l’allenatore Pino Rigoli, francamente mi è dispiaciuto molto non concretizzare il rapporto professionale». Intanto l’allenatore, reduce dal corso per allenatori di Coverciano (brillantemente superato mentre, invece, tutta Italia parla della curiosa bocciatura di Andrea Stramaccioni), è tornato in città per un vertice con Catania e Russello e ha commentato con soddisfazione la sua esperienza fianco a fianco con i big del calcio presente e passato. «È stato un percorso molto importante e un qualificante momento di confronto con colleghi di grande valore e molto noti ma, di questa positiva esperienza, restano i ricordi e i rapporti umani ben consolidati come quello con Sasà Sullo, con Mimmo Toscano allenatore della Ternana, con Massimo Drago e Giovanni Bucaro ma anche con Fabio Cannavaro e Fabio Grosso. Ritengo che la scuola allenatori di Coverciano, diretta da Renzo Ulivieri, sia la migliore a livello europeo per tanti aspetti, ad iniziare da quello prettamente tattico-tecnico, con ottimi docenti e una eccellente didattica. Personalmente ho voluto, nel discutere la tesi, evidenziare una mia esperienza, un mio vissuto e cioè il “duello tra due aspiranti alla vittoria”, che è poi è il titolo della tesi. Nel calcio moderno - continua Rigoli - bisogna dare molte informazioni ai giocatori e soprattutto bisogna farli partecipare attivamente al progetto comune».

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