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«Le linee non sono regolamentari», a Fontanelle collaudo dello stadio a rischio

Il problema riguarda la piccola distanza tra l'area di rigore e la linea laterale. Le distanze tutte da verificare

FONTANELLE. Il campo di calcio di Fontanelle non potrà essere omologato per via delle "segnature" non effettuate in modo corretto». È quanto asseriscono diversi appassionati di sport del quartiere che in questi mesi sulla struttura hanno visto realizzare le opere di ripristino previste dal "Contratto di quartiere II": ma a dire l'ultima parola sarà la Lega nazionale dilettanti che nel giro di un mese dovrà tornare sul campo di calcio per un ulteriore collaudo. A porsi, invece, un interrogativo sulla fruizione dello stesso da parte dei ragazzi e delle squadra del posto è stato il comitato di quartiere "ProFontanelle": «Nell'ultimo trentennio è stato punto di ritrovo per tanti giovani, e speriamo che il Comune preveda per le nuove generazioni la possibilità di allenarvisi e giocarvi o, in alternativa, una qualche "misura compensativa" realizzando altre strutture che contrastino il disagio sociale e le cattive pratiche di chi, senza possibilità di sviluppare i propri interessi, perde tempo improduttivamente per strada», ha detto il portavoce del movimento, Francesco Papa. Adesso la "querelle" si è allargata su internet e del fatto si discute anche sul più famoso social network dove ci si chiede, inoltre, quali e quante siano le somme realmente impiegate per i lavori non ancora terminati e che, alla fine dei conti, riguardano uno stadio che non può ospitare che gare dalla Terza categoria "in giù". Andando con ordine, in molti hanno notato la piccola distanza tra l'area di rigore e la linea laterale, tale che "un fallo in quella porzione di campo sarebbe quasi un matematico rigore". A suscitare perplessità sarebbero anche l'area d'angolo, il cui raggio "forse è inferiore al metro", ed il "campo per destinazione" (per intenderci, la porzione compresa tra le linee perimetrali del terreno di gioco ed il pubblico, o i muri della struttura, da cui avvengono anche le rimesse laterali). In quanto alle somme impiegate, l'importo dell'intero progetto di sistemazione del quartiere ha dal 2005 in poi subito continue "modifiche ed aggiunte". Già nel febbraio 2010 l'allora assessore regionale per le Infrastrutture Luigi Gentile aveva disposto lo stanziamento di ulteriori 250mila euro "per fronteggiare le necessità di riqualificazione delle aree degradate del quartiere", che si andavano ad aggiungere agli altri finanziamenti destinati "al recupero urbanistico locale ed alle infrastrutture secondarie" e, proprio in merito alla struttura oggetto di discussione, aveva finanziato per 620mila euro i lavori all'impianto che, comunque, non sarà nemmeno illuminato. Sta di fatto che al netto gli interventi progettati dalla "Baldo Progetti Engeneering srl" e posti in essere dall'impresa gelese "Pisano Nunzio" costano 429 mila euro, che i lavori sono stati consegnati il 24 maggio 2011 e che dovevano essere ultimati il 23 novembre 2011. E che, pur ammettendo varianti, intoppi e problemi vari, possiamo dire di essere ben oltre i due anni. Dagli uffici comunali competenti la replica è secca:«Chiederemo il collaudo alla Lnd e, se i lavori non saranno stati fatti a regola d'arte, la ditta dovrà sistemare le cose a spese proprie».

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