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Rubano cavi telefonici, aziende isolate: ladri di «oro rosso» di nuovo in azione a Canicattì

Bottino: quattro chilometri di fili, tranciati lungo la linea che collega la periferia cittadina alla Ss 640

CANICATTI'. I “cacciatori” di “oro rosso” hanno colpito ancora. Questa volta lasciando le decine e decine di attività commerciali e industriali senza linea telefonica, senza collegamento al pc e senza fax. Un danno enorme per chi, nonostante tutto, tenta ancora di smuovere l’assopita economia di Canicattì ed hinterland. Da contrada Andolina - la provinciale che si incontra lasciandosi la statale 640 alle spalle o la strada che si innesta provenendo da Castrofilippo – ignoti sono riusciti a tranciare, e a portare via, ben quattro chilometri di cavo di rame. Quello della Telecom. La scoperta del disservizio, inizialmente senza alcuna apparente spiegazione logica, è stata fatta da commercianti ed imprenditori ieri mattina, al momento della riapertura delle attività. Disagi anche per quanti, in quella zona di ingresso a Canicattì, hanno scelto di vivere sia in estate che in inverno. Subito è stato lanciato l’Sos. Il call center della Telecom è stato letteralmente preso d’assalto. Poi, la conferma ad ogni sospetto: i ladri avevano fatto razzia di cavi di rame. Nessuna responsabilità della Telecom, dunque, che, esattamente come i cittadini e gli imprenditori, è rimasta vittima dell’ultimo – in ordine di tempo – raid predatorio. La Telecom, naturalmente, come sempre avviene in casi del genere, ha già inviato i propri tecnici ed operai per tentare di ripristinare, il più rapidamente possibile, i collegamenti e dunque cancellare i disservizi. Una ennesima denuncia per furto verrà probabilmente formalizzata nelle prossime ore, ma già ieri ne era stata data comunicazione a tutte le forze dell’ordine della cittadina. Il rame, sul mercato nero, è quotato a circa 4 euro al chilogrammo, ma che in certi periodi – a seconda della richiesta – può arrivare anche a 5,12 euro circa. Dipende naturalmente se è “pulito” o “sporco”, ossia senza guaina o con guaina. Nell’Agrigentino la media del mercato illegale sembra essersi attestata negli ultimi anni a poco più di tre euro.

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