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Ribera, accoltellò l’ex fidanzata: annullata una misura cautelare

Revocato il provvedimento di violenza sessuale a carico di Gianfranco Termine che resta in cella per tentato omicidio

RIBERA. Annullata la seconda ordinanza di custodia cautelare, per violenza sessuale, a carico di Gianfranco Termine, di 23 anni, di Ribera, in carcere dallo scorso mese di gennaio, quando sferrò una ventina di coltellate, al cimitero, all'ex fidanzata. I giudici del Tribunale del Riesame di Palermo avevano rigettato l'istanza di annullamento che era stata dal difensore del giovane, l'avvocato Serafino Mazzotta. Adesso ha avanzato una nuova istanza che è stata accolta dal gip, Roberta Nodari. Termine resta in carcere per tentato omicidio. Il secondo provvedimento a carico del giovane era scaturito dalle dichiarazioni rese dalla ragazza che, sentita dagli inquirenti, avrebbe parlato della violenza subita, al cimitero, prima dell'accoltellamento. Termine, invece, nell'interrogatorio di garanzia, si sarebbe difeso, respingendo quest'accusa di violenza sessuale. Adesso si attendono le valutazioni della procura dopo il deposito, da parte dell'avvocato Mazzotta, di una consulenza psichiatrica su Termine. "Incapace di intendere e di volere al momento del fatto". E' scritto così nella consulenza dello psichiatra Paolo Li Bassi. La ragazza ha subito gravi ferite a seguito dell'aggressione subita da Termine ed è rimasta per diversi giorni ricoverata all'Ismett di Palermo. Poi è tornata a casa. Oltre alle numerose ferite causate dalla lama del coltello, la giovane presentava fratture in diverse parti del corpo. Prima di essere trasferita a Palermo, in elisoccorso, è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico, al "Fratelli Parlapiano", durato oltre cinque ore, da parte dei medici Mimmo Macaluso e Giovanni Falcone. Termine nell'udienza di convalida, nel carcere di Sciacca, ha chiesto perdono, tra le lacrime. La difesa adesso aspetta le decisioni della procura e si prepara a seguire due strade: la non punibilità del giovane o una responsabilità limitata che andrebbe ad incidere sulla pena. L'avvocato Mazzotta non aveva avanzato ricorso per Cassazione per l'annullamento delle misure cautelari. Ha svolto indagini difensive e presentato l'istanza, per la seconda misura, al gip che è stata accolta. Adesso è in attesa delle decisioni della procura. L'indagine non è ancora chiusa.

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