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Architetti alla Valle dei Templi, idee per favorire il turismo

AGRIGENTO. Offrire possibilità di inclusione nel mondo del lavoro ai giovani architetti ed ai professionisti che non siano titolari di uno studio di dimensioni imprenditoriali. Professionisti che, attualmente, sebbene in grado di produrre architettura di qualità, non trovano spazio nel mercato. S'è discusso anche di questo, nonché del rilancio del concorso di progettazione quale strumento ideale di una selezione che deve puntare alla qualità del progetto e non al fatturato del professionista o al ribasso del suo onorario, per l'affidamento di servizi di architettura e ingegneria, durante il convegno "Progetti e concorsi: la qualità dell'architettura, il quadro normativo". L'organizzazione dell'evento - tenutosi a casa Sanfilippo- è stata possibile grazie alla sinergia dell'ente Parco, dell'Ordine provinciale degli architetti e della fondazione architetti nel Mediterraneo, con il patrocinio del Consiglio nazionale degli Architetti. Nel dibattito, un intervento di rilievo tra quelli dei prestigiosi ospiti presenti, è stato quello dell'archistar Franco Purini. "Produrre architetture di qualità, corrispondenti ad indefinibili ma evidenti canoni riconosciuti della bellezza e dell'efficienza, è diventato sempre più una chimera in Italia ed in Sicilia dove, il quadro normativo riguardante l'affidamento degli incarichi per le opere pubbliche, sembra non sia stato d'aiuto ad un rovesciamento del trend negativo" - ha detto il presidente dell'Ordine provinciale degli architetti, Giuseppe Mazzotta. "Abbiamo colto l'occasione - ha detto Rino La Mendola - per parlare degli interventi legislativi più urgenti per aprire il mercato ai giovani architetti: tra questi, la procedura del concorso di progettazione che oggi non trova grandi spazi: perché le amministrazioni comunali preferiscono altre procedure di affidamento. Ma abbiamo anche potuto alimentare il dibattito su come mettere in rete le maggiori risorse culturali del territorio agrigentino, valorizzando il Parco della Valle dei templi quale elemento di aggregazione territoriale tra il centro storico e la costa, con l'obiettivo di trasformare quel turista di transito che oggi visita la valle e riparte alla volta di località turistiche meglio organizzate, in un turista stanziale portatore di interessi economici diffusi, che sia attratto non solo dai templi, ma anche da un centro storico riqualificato un litorale attrezzato per le attività turistico-balneari". Per Giuseppe Parello, direttore del Parco, bisogna "stabilire un colloquio rispettoso ma fecondo tra l'architettura classica e quella contemporanea. In questo quadro, dovendo realizzare una piccola infrastruttura quale la passerella pedonale per collegare le aree del tempio di Eracle e del tempio di Zeus, ci sembrava giusto sperimentarlo attraverso processi di qualità quali i concorsi".

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