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Rifiuti ad Agrigento, soldi per gli stipendi di aprile

Il sindaco Zambuto ha firmato i mandati per trasferire a Gesa le somme con cui pagare, già la settimana prossima, la mensilità arretrata del 2013

AGRIGENTO. È stato firmato ieri dal sindaco di Agrigento Marco Zambuto, il mandato per il trasferimento delle somme a Gesa che serviranno per pagare lo stipendio di aprile agli operatori ecologici che svolgono il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti nel capoluogo. Più complicata invece, la questione riguardante il saldo dei tre mesi del 2012 ancora da pagare. L’arrivo della prima trance di finanziamenti per i piani di rientro non ha risolto per ora la vertenza visto che le imprese hanno confermato di aspettare di stilare insieme a Gesa un accordo negoziale con cui si stabiliscano nel dettaglio le modalità e i termini dei vari pagamenti. Solo in quel momento le ditte potranno dire quando pagheranno i lavoratori considerando i forti debiti che hanno accumulato con le banche. Intanto, anche i sindacati si sono finalmente accorti che ci sono 14 lavoratori a rischio concreto di licenziamento. Ieri il segretario della Uil Trasporti Nino Stella ha detto di «avere appreso dalla stampa» che l’Iseda ha emesso i preavvisi di licenziamento per 14 lavoratori precedentemente occupati a Siculiana e Racalmuto e ora considerati in esubero a seguito della decisione degli stessi comunidi voler svolgere in house il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. «Siamo tutti d'accordo – sostiene Stella – sul fatto che l'operazione posta in essere dal comune di Siculiana di fuoriuscire dall'Ato Gesa affidando il servizio ad una ditta della provincia, rappresenti una palese violazione contrattuale, così come la manifesta volontà del comune di Racalmuto di procedere in maniera analoga. Tuttavia non si può giocare con il futuro dei lavoratori, e parole come licenziamento, devono essere utilizzate con la massima prudenza al fine di scongiurare vere e proprie psicosi tra gli stessi operatori». Ma le dichiarazioni del sindacalista sono destinate a lasciare più di uno strascico. «Restiamo sbalorditi - dic el’amministratore delegato di Iseda Giancarlo Alongi -nel leggere che Nino Stella, forse residente all’estero, ha appreso solo attraverso notizie stampa che l'Iseda sarebbe pronta ad avviare le procedure di licenziamento per 14 lavoratori. La procedura di licenziamento è stata avviata il 5 aprile scorso con nota inviata anche a tutte le organizzazioni sindacali, Uil compresa. A seguito di ciò, oltre ad una nutrita corrispondenza, si sono susseguite numerose riunioni sindacali presso i locali dell’azienda aventi per oggetto i criteri da applicare per l’individuazione del personale da licenziare, nonché la ricerca di eventuali soluzioni che avrebbero potuto evitare i licenziamenti e a tutte le riunioni ha partecipato il sindacalista Nino Stella, firmandone i verbali. Appare peraltro gratuita, offensiva e non degna di un sindacalista accorto, l’affermazione che i licenziamenti possano essere una mera provocazione finalizzata, esclusivamente, a sollecitare lo sblocco delle spettanze arretrate. L’azienda è stata costretta, con immenso rammarico, a licenziare lavoratori capaci e con una ventennale anzianità di servizio, per scelte indipendenti dalla propria volontà; ciò in conseguenza dell’applicazione dei criteri previsti dalla legge, in combinazione tra loro, che hanno penalizzato incolpevoli lavoratori.

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