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Porto Empedocle, armati assaltano un furgone Rapinano l’autista e rubano il mezzo

I due banditi hanno sbarrato la strada al camion, poi hanno puntato le mitragliette contro l’operaio

PORTO EMPEDOCLE. Lo hanno bloccato, sbarrandogli la strada con un'auto. Scesi dalla macchina, con in mano una mitraglietta lo hanno minacciato e gli hanno portato via il furgone che stava guidando ed il borsello, con all'interno poche decine di euro, ed il cellulare. Scene da film. Scene di rapine fulminee degne di organizzazioni criminali. Assalti inusuali per la provincia di Agrigento. È accaduto tutto alle 8 circa di giovedì lungo la strada statale 640, la Agrigento-Caltanissetta, in contrada Grottarossa, quasi al confine fra Canicattì Nord e il territorio Nisseno. Vittima "prescelta" della rapina: un operaio quarantenne di una ditta, di Porto Empedocle, che si occupa di trasporti ittici in tutta la Sicilia. L'operaio era sulla strada del ritorno verso Agrigento quando, all'improvviso, è stato bloccato da una utilitaria che gli ha sbarrato la strada. I due banditi, con tanto di mitraglietta in mano, portandogli via anche il furgone - vacante dopo le consegne già effettuate - hanno lasciato l'autista praticamente a piedi. In mezzo alla statale. L'uomo, non avendo più neanche il cellulare, non ha potuto chiedere aiuto. Non subito almeno. Grazie ad alcuni passaggi offertigli da automobilisti, il quarantenne è riuscito a rientrare nella sua città: a Porto Empedocle. Ed immediatamente s'è precipitato al commissariato "Frontiera", che è coordinato dal vice questore aggiunto Cesare Castelli. In commissariato, il rapinato ha raccontato quanto gli era accaduto ed ha formalizzato la denuncia. Era quasi già ora di pranzo però. Via radio, i poliziotti - seguendo la procedura - hanno diramato la nota di ricerche del furgone. Un mezzo che, comunque, sulla fiancata ha impresso il nome dell'azienda e che, dunque, non avrebbe mai potuto passare inosservato alle forze dell'ordine. Del mezzo, però, nonostante le ricerche, non è saltata fuori alcuna traccia. È probabile - visto il lasso di tempo intercorso fra la rapina e la denuncia - che i malviventi lo avessero già nascosto. Le ricerche del mezzo, che purtroppo non dovrebbe avere un sistema di allarme satellitare che faciliterebbe naturalmente il ritrovamento, vanno ancora avanti. Il silenzio da parte della polizia di Stato, del commissariato "Frontiera" nello specifico, è praticamente assoluto.

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