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Tagli di finanziamenti alla Provincia «Da oggi niente più soldi alle scuole»

Una lettera inviata ai presidi delle scuole superiori. Aiuti solo per pagare le bollette di luce e telefoni

AGRIGENTO. L'ultimo provvedimento della Provincia Regionale alle scuole agrigentine è il taglio della metà dei finanziamenti previsti per gli anni 2013-2014. Prima di chiudere per la soppressione dell'ente, la giunta provinciale ha preso una decisione destinata a mettere in gravi difficoltà le scuole medie superiori gestite dall'amministrazione guidata da Eugenio D'Orsi. Si tratta di istituzioni scolastiche che quest'anno hanno già dovuto tagliare molti progetti e a stento riescono a garantire le supplenze per i pesanti tagli sul fondo d'istituto. Adesso arriva alla fine dell'anno questa inaspettata decisione che costringerà i dirigenti scolastici a nuovi tagli su importanti servizi e attività. Si tratta di scuole che da tempo non sempre riescono a garantire neppure la carta per le fotocopie e la manutenzione ordinaria. Pochi giorni fa il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi aveva ricordato i successi della sua amministrazione, che considera tra le più virtuose d'Italia. Adesso manda ai dirigenti una lettera di poche righe per spiegare che i soldi per le scuole sono finiti. Questo il testo della lettera firmata dal responsabile del procedimento Boris Gaglio e dal direttore del settore Politiche del lavoro e dell'istruzione Amelia Scibetta e arrivato nelle scuole nella prima settimana di maggio: «Si informano i sigg. dirigenti scolastici che, a seguito del Decreto Legge n. 35/2013, contenente, fra l'altro, la tabella del riparto dei tagli ai trasferimenti spettanti alle Province per gli anni 2013 e 2014, questo Ente ha subito una drastica riduzione nell'assegnazione di fondi statali, che, unitamente alla già prevista consistente diminuzione di quelli regionali, determineranno l'impossibilità oggettiva di garantire per il secondo semestre 2013 l'erogazione di fondi per le spese di funzionamento di codesti Istituti nella misura stabilita per il primo semestre». «Pertanto, pur consapevoli delle criticità di ciascun istituto scolastico, si chiede - conclude la lettera - a tutti i dirigenti scolastici ancora un maggiore sforzo nel contenimento delle spese, limitandosi in sede di rendicontazione a far riferimento soltanto a quelle che abbiano carattere di assoluta indispensabilità». Arriveranno i soldi pertanto solo per pagare le bollette (luce, telefoni, tributi in particolare). Alcune scuole avevano previsto di ritinteggiare le aule o rinnovare gli arredi, potenziare i sistemi di sicurezza o acquistare nuovi libri per le biblioteche. Dovranno rinunciare perché le amministrazioni ancora una volta tagliano sull'istruzione. In provincia di Agrigento vi sono ancora istituto scolastici gestiti dalla provincia ospitati in condomini, che non hanno dunque adeguate palestre o laboratori. Ma da diversi anni oltre che l'edilizia scolastica non si riesce a garantire più nemmeno la normalità nella vita degli studenti e nel lavoro dei docenti.
 

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