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Agrigento, il patto se ne va: Zambuto resta solo

Definitiva la rottura col gruppo di macedonio e gallo e in consiglio il sindaco va in minoranza

AGRIGENTO. C'era una volta la maggioranza in consiglio comunale. Ma è ormai rottura definitiva tra il sindaco di Agrigento Marco Zambuto (Udc) e il Patto per il territorio di Piero Macedonio e Riccardo Gallo che, soli contro tutti, un anno fa vinsero le elezioni. Ora, però, finita la luna di miele, vengono al pettine i nodi del bilancio e dell'amore acceso in campagna elettorale resta solo il ricordo.
Dopo l'attacco congiunto da parte di Pdl, Pid, Mpa e Ppt «sull'ultima letterina del patetico sindaco Zambuto a ministri e sottosegretari» ieri i consiglieri Cinzia Puleri, Giovanni Civiltà, Gianluca Spinnato e Simone Gramaglia (eletto con Grande Sud e che a giorni si proclamerà indipendente) hanno inviato all'indirizzo del primo cittadino una richiesta-diffida per la trasmissione del bilancio di previsione esercizio finanziario 2013 - pluriennale 2013/2015.
I consiglieri comunali «rilevano la grave esposizione debitoria che persiste nonostante i continui proclami sul risanamento sbandierati dall'attuale sindaco, che ricordiamo essere in carica da sei anni. Tale esposizione evidenzia un quadro preoccupante sulla gestione contabile del Comune che rischia concretamente il dissesto finanziario che si rifletterebbe su tutta la comunità locale e la conseguente imposizione tributaria aggraverebbe ulteriormente il bilancio delle già vessate famiglie agrigentine. Queste inadempienze, pur essendo soltanto la punta di un iceberg, hanno determinato - si legge nella nota - il totale scollamento tra l'istituzione comunale ed i cittadini sempre più lontani dal ritenere di essere rappresentati da chi ha, invece, operato con logiche di gestione amministrativa personalistiche tipiche di una fase storica che sembrava ormai definitivamente superata, tanto che ormai il sindaco vede il consiglio comunale solamente come ostacolo nel compimento di scelte amministrative prive di ogni ragionevole significato e con il più totale disprezzo degli orientamenti espressi del consiglio che altro non fa se non farsi portavoce delle esigenze della cittadinanza. Considerata - aggiungono - la ristrettezza dei tempi a disposizione del consiglio comunale per poter approfondire la conoscenza del bilancio di previsione prima della discussione in aula, e che tale tempistica decorre dalla consegna dei documenti di bilancio a disposizione dei consiglieri comunali, avendo la forte preoccupazione che l'amministrazione non abbia lavorato alla stesura del documento contabile, si chiede l'immediata trasmissione del bilancio di previsione esercizio finanziario 2013 - pluriennale 2013/2015, così come previsto dalla circolare n°2 del 21/01/2013 dell'Assessorato regionale Autonomie locali e Funzione pubblica che fissa il termine di adozione da parte dell'organo consiliare entro il 30 giugno 2013 includendovi - concludono - tutti i relativi passaggi, revisori contabili e commissione consiliare».
Stando alla composizione dei gruppi consiliari il sindaco non ha più la maggioranza, su trenta consiglieri può contare solo sui cinque dell'Udc e di qualche indipendente, ha sicuramente contro Pdl, Mpa, Pid e Patto per il territorio, ma pare che trattative siano in corso per approvare la richiesta dell'anticipazione di liquidità di oltre 16 milioni euro alla Cassa depositi e prestiti e formare una nuova maggioranza con Pd, Megafono, Voce siciliana ed ex Fli riproducendo così quella che alla Regione è la maggioranza di Crocetta. Lunedì prossimo si riuniranno il direttivo e la deputazione del Pd per decidere se i consiglieri Angela Galvano e Marco Vullo dovranno votare a favore o contro la richiesta di prestito. Pare che i consiglieri democratici siano intenzionati a dare loro voto favorevole per «senso di responsabilità e per evitare il dissesto finanziario».

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