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Sciacca, per uccidere i cani polpette al veleno «La Perriera deve essere bonificata»

L’Istituto Zooprofilattico ha rilevato che la carne rinvenuta in via Allende conteneva il topicida «Bromadolone»

SCIACCA. Nella carne abbandonata in via Allende, a pochi metri dalla casa albergo per anziani in costruzione e dal commissariato di polizia, c’era un grande quantitativo di «Bromadolone», un potente topicida. Quegli involtini avrebbero potuto sterminare parecchi cani, ma anche bambini se li avessero mangiati. Si trovavano fuori dai cassonetti quando sono stati rinvenuti da Giusy La Bella. Gli accertamenti sono stati effettuati dall’Istituto Zooprofilattico di Palermo al quale il distretto veterinario, guidato da Natalia Sciortino, ha inviato quella carne. I risultati sono stati comunicati nella giornata di ieri. L’attività è seguita dal veterinario Gino Raso che ha già informato il sindaco affinchè venga disposta la bonifica della zona. Dal distretto veterinario è partita una segnalazione anche alla procura della Repubblica con la richiesta di disporre un potenziamento dei controlli. La situazione è delicata anche perchè potrebbe non trattarsi di un caso isolato. Da tempo alla Perriera c’è gente esasperata per l’eccessiva presenza di cani randagi. Sono stati invocati interventi più efficaci, un potenziamento del servizio di accalappiacani. Il Comune ha acquistato un mezzo e affidato il servizio a due dipendenti comunali, ma, evidentemente, c’è un grande lavoro da fare e non tutti sono disposti ad aspettare. Pochi giorni dopo il rinvenimento di questa carne, in via Brescia, sempre nella contrada Perriera, è stato trovato un cano morto, probabilmete a causa di avvelenamento. La carcassa è stata trasferita all’Istituto Zooprofilattico di Palermo per l’autopsia e l’esame tossicologico. I risultati si conosceranno tra qualche giorno, ma ormai il rischio è notevole e intanto si invoca un intervento per la bonifica della zona. Non sta dando i risutati sperati il progetto «Il mio amico fido», varato dal Comune, per incentivare l’adozione dei randagi ospitati presso i canili convenzionati con l’ente. Soltanto tre cani sono stati adottati. In tanti hanno chiesto informazioni al servizio Randagismo del Comune, ma nessuno si è fatto avanti nonostante il contributo, una tantum, di 250 euro. Adesso si attende la seconda domenica in piazza Scandaliato per promuovere le adozioni dei randagi, ma le prospettive dell’iniziativa, al momento, non sembrano incoraggianti. La ragione principale per la quale il Comune si è mosso in questa direzione è quella di ridurre una spesa, per la custodia e il mantenimento dei randagi, che sfiora i 400 mila euro all’anno. Con le adozioni, nell’arco di alcuni anni, questa spesa potrebbe essere ridotta sensibilmente. I saccensi, però, non si sono ancora fatti avanti e le uniche adozioni sono state effettuate da un menfiano e due favaresi

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