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Tribunale, in arrivo dieci magistrati

Manca il via libera del plenum: nove per il giudicante, uno alla Procura. Si tratta di un potenziamento già stabilito, ma non risolve la carenza

TRAPANI. Dieci magistrati in arrivo al tribunale di Agrigento. L'organico del settore giudicante è destinato a rientrare in parametri di normalità visto che, non appena sarà arrivato il via libera del plenum del Csm, arriveranno nove rinforzi rispetto alle dodici caselle mancanti su un organico di trentatré unità, compreso il presidente del tribunale Luigi D'Angelo. Non è così per la Procura della Repubblica dove la scopertura di circa il 40 per cento dell'organico sarà tamponata solo in parte dall'arrivo di un pm. Il capo dell'ufficio Renato Di Natale, ieri mattina, aveva sul tavolo una lettera pronta per essere inviata al Csm.
«Sono scontento - ha detto - perché di fronte a una scopertura di cinque sostituti, che sarà operativa fra pochi mesi, la risposta sarà l'arrivo di un solo collega. Me ne sarei aspettato almeno tre per potere fronteggiare in maniera adeguata una lotta al crimine che ci impegna su decine di fronti».
L'organico della Procura, oltre allo stesso Di Natale e al suo vice Ignazio Fonzo, prevede tredici sostituti. Con l'imminente partenza dei pm Luca Sciarretta e Andrea Bianchi, ci saranno cinque caselle mancanti che diventeranno quattro dal prossimo febbraio.
«Il nostro ufficio - aggiunge Di Natale - deve fare i conti con emergenze di tutti i tipi, su tutte l'immigrazione clandestina che ci impegna risorse e uomini per iscrivere ogni clandestino nel registro degli indagati e per tutti i reati collegati. Al Csm esporrò la situazione nel dettaglio sperando di essere ascoltato».
Andrà meglio nel settore giudicante. «Ci aspettano, però, mesi durissimi - spiega il presidente del tribunale Luigi D'Angelo - perché da settembre e fino all'arrivo dei nove colleghi, previsto per febbraio, ci troveremo con una scopertura di dodici unità rispetto alle trentatré complessive. Il tribunale di Agrigento rappresenta un caso unico in Italia per quantità e delicatezza dei procedimenti trattati».
D'Angelo ricorda anche che a settembre sarà operativo l'accorpamento alla sede centrale dei tribunali di Canicattì e Licata. «Mi auguro - dice - che il Comune venga incontro alle nostre esigenze di logistica. Per rendere funzionale la struttura servono interventi in tempi rapidi». Sull'assegnazione dei nuovi magistrati al tribunale di Agrigento interviene anche il presidente dell'Ordine degli avvocati Antonino Gaziano, protagonista insieme agli stessi D'Angelo e Di Natale di diverse forme di protesta e mobilitazione per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla mancanza di giudici e che di recente ha indetto uno sciopero di due settimane contro la proposta (poi ritirata) di ridurre le piante organiche. «Condivido l'osservazione del procuratore, - dice - si poteva fare qualcosa in più che destinare un solo pm ad Agrigento. Nove giudici in più, invece, rappresentano una significativa boccata di ossigeno ma prima ci sarà da affrontare un periodo molto duro con una scopertura di dodici unità. L'attenzione dell'avvocatura - conclude Gaziano - resta alta».  

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