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Sciacca, pagati gli stipendi alla Sogeir Bloccati i fondi del piano di rientro

La società d’ambito, come aveva annunciato ai sindacati, ha completato la mensilità di febbraio e versato un acconto di 700 euro su quella di marzo

SCIACCA. Sono arrivati ieri mattina sui conti correnti degli operai le somme stanziate dalla Sogeir. La società che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ha saldato la mensilità di febbraio e pagato un acconto di 700 euro su quella di marzo. È su queste basi che è stato evitato lo sciopero dei lavoratori, ma la situazione che si prospetta, almeno per quanto riguarda il Comune di Sciacca, non è certo delle migliori. La Regione non ha ancora versato un euro per il piano di rientro. La quota attesa di poco superiore ai 2 milioni di euro su un totale che supera i 5 milioni non è arrivata e l’ente non riesce a fare fronte ai pagamenti alla Sogeir. «Non riusciamo - ammette il vice sindaco e assessore alle Finanze, Enzo Porrello - a versare i 450 mila euro che dovremmo pagare mensilmente. Ci fermiamo a 150, massimo 180 mila, ma non possiamo andare oltre». Una situazione che preoccupa i sindacati i quali non mancano, comunque, di bacchettare i Comuni. «Bisognerebbe spiegare - afferma Alfonso Buscemi, a capo della Funzione pubblica Cgil - le ragioni per le quali si è arrivati a questa situazione. Troppe volte soltanto il buon senso degli operai ha evitato in questo territorio disagi enormi per la gente che ci sarebbero stati con un’azione di sciopero, ma non si può andare avanti in questa maniera. I Comuni devono fare la loro parte, assumersi le loro responsbailità e pagare il dovuto alla società che, da parte sua, non può ritardare, ogni mese, il pagamento degli stipendi». Il Comune attualmente sta spingendo per garantire il pagamento dei fornitori ed ha saldato le spettanze fino a dicembre del 2013. Per il debito con la Sogeir, che supera i 5 milioni di euro, aspetta, però, i fondi del piano di rientro. E già la prossima settimana per i lavoratori sarà maturato lo stipendio di aprile. Forse un altro annuncio di protesta in attesa che i Comuni versino le rispettive quote alla società. Una situazione che si trascina ormai da troppo tempo e della quale a farne le spese sono i lavoratori che non hanno mai certezza sui tempi di riscossione di somme necessarie per il sostentamento delle loro famiglie. Fino ad oggi non hanno mai scioperato, ma questa possibilità, per il futuro, non viene esclusa dai rappresentanti sindacali se non si troverà una soluzione definitiva al pagamento, senza ritardi, degli stipendi.

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