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Cattedrale chiusa da due anni, corteo per svegliare «chi ha il cuore di pietra»

L’arcivescovo Francesco Montenegro domani sera sarà alla testa della «Fiaccolata»

AGRIGENTO. Una preghiera, ai piedi di palazzo Lo Jacono-Maraventano, crollato il 25 aprile di due anni fa, per rendere "più teneri i cuori e le menti di chi ha il dovere di salvare dall'oblio la cattedrale di San Gerlando". L'arcivescovo di Agrigento, monsignor Francesco Montenegro, domani sera sarà alla testa della "Fiaccolata per il centro storico". Secondo indiscrezioni dagli ambienti della Curia, questa volta, l'alto prelato non dovrebbe prendere la parola, non dovrebbe tornare a "tuonare" contro le lentezze. Studi scientifici, interpretazione dei dati, riunioni e confronti che fanno sì che il colle e la cattedrale siano ancora - esattamente come due anni fa, se non di più - a rischio crollo. A margine della fiaccolata, ai piedi di palazzo Lo Jacono-Maraventano, dovrebbe venir letta soltanto una preghiera. Mentre dinanzi le porte chiuse - da due anni e due mesi - della cattedrale di San Gerlando dovrebbe venire osservato un minuto di silenzio.
Aprile, il mese in corso, avrebbe dovuto essere quello decisivo. Il tempo in cui si doveva avere in mano il progetto preliminare per salvare colle e cattedrale. Preliminare che, però, ancora non c'è. Che potrebbe vedere la luce, se non vi saranno ulteriori intoppi e rinvii, entro la fine di maggio. In settimana, infatti, i consulenti dell'università dovrebbero consegnare i dati ufficiali degli studi effettuati. Pare che si sia perso del tempo a causa delle diversità di vedute sui dati acquisiti durante l'anno di monitoraggio. Diversità di vedute in merito ai movimenti delle materie che compongono il colle. «Avendo queste relazioni in mano, - aveva spiegato pochi giorni fa, Maurizio Costa, responsabile della Protezione civile regionale - nell'arco di un mese riusciremo ad avere il preliminare degli interventi da sottoporre all'attenzione della Regione per ottenere i necessari finanziamenti».
Dal progetto preliminare si dovrà poi, naturalmente, passare al progetto esecutivo. Progetto che dovrà, fin dal suo esordio, acquisire tutti i pareri di regolarità necessari: dal Genio civile, alla Sovrintendenza ai beni culturali fino ad arrivare a tutti gli altri enti pubblici istituzionalmente interessati. E poi, inevitabilmente, arriverà la nota dolente dei fondi. Al momento - secondo gli annunci fatti anche dall'assessore regionale al Territorio, Mariella Lo Bello - sarebbero disponibili 15 milioni di euro. Certamente non sufficienti per tutti i lavori, sofisticati, che dovranno essere realizzati sul colle. Ma oltre al colle, poi, vi sarà la cattedrale da sistemare. E' tempo, pertanto, di pregare nella fiaccolata che domani partirà dalla chiesa di Santa Maria dei Greci.

 

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