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Agrigento, Franco Sarnari in mostra alle Fabbriche Chiaramontane

Prosegue il ciclo di appuntamenti con l'arte contemporanea con la mostra antologica del pittore romano, "Frammenti" a cura di Lorenzo Canova

AGRIGENTO. Da oggi, sabato 20 Aprile, alle 18, le Fabbriche Chiaramontane aprono il proprio spazio affascinante e unico, ex opificio sottostante la quattrocentesca chiesa di San Francesco, ospitando l'artista ottantenne, grande rappresentate  della pittura del secondo novecento, romano ma innamorato della Sicilia, che ha fatto di Scicli la sua residenza, partecipe di quel clima di cultura, proprio della cosiddetta  "scuola di Scicli".
Cinquanta opere, protagonista il corpo, che Sarnari scandaglia nei suoi dettagli, come giganteschi pixel, come una lente di ingrandimento che mostra anima e fibra, mostra la forza che attraverso il corpo nudo, si traduce in sentimento e azione. Sarnari sin dagli anni Sessanta analizza il corpo a partire dal suo legame con elementi esterni quali il sentimento, il movimento, l'amore; il corpo protagonista di un racconto che svela l'animo umano nella sua rivelazione più evidente e tangibile.  Immagini dettagliate e dilatate, attraversate dalla luce, proiettate con grande tensione verso uno spazio esterno che sembrano voler andare oltre i confini prestabiliti, opere che partecipano sia della intensità pittorica che della immediatezza fotografica, commistione che rende la pittura di Sarnari fortemente ancorata al realismo, persino di matrice neo-impressionista.

Al centro della riflessione di Sarnari resta sempre forte il valore del sentimento, che diventa linfa vitale, che rende il corpo attraente, interesse che ha caratterizzato l'intera produzione dell'artista, testimoniato dalla presenza in mostra di opere come il grande trittico "Sull’Amore" del 1966-67  epicentro dell’indagine critica di Canova sui Frammenti; e ancora "Studio di Prospettiva: Frammento Umano" del 1977, esposto alla Biennale di Venezia del 1988 nella sala esclusiva dedicata a Sarnari; ma anche il grande Frammento del 2012, già esposto lo scorso ottobre a Washington, in occasione della personale di Sarnari introdotta da David Gariff, critico e docente della National Gallery.

Lorenzo Canova, con questo stralcio tratto dal saggio in catalogo, così suggerisce di leggere l'interessante racconto in mostra: "Sarnari, nel suo itinerario ha inizialmente utilizzato spunti provenienti dall’informale e dal realismo esistenziale, dalla Pop Art, dall’arte cinetica e dalle ricerche ‘gestaltiche’, elaborando una sintesi che si è lentamente andata distillando in un cammino che supera la semplificante dimensione della pittura d’immagine per approdare a un uso analitico-concettuale della dimensione iconica". La mostra sarà visibile alle FAM sino al 23 giugno 2013.

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