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L'arcivescovo Montenegro contro burocrazia e malapolitica

«Stento a comprendere come, vedendo passare il tempo, non ci rendiamo conto delle sempre più numerose urgenze e continuiamo a non fare scelte idonee», ha detto al termine della processione serale per il venerdì santo

AGRIGENTO. "E' scippo di vita, è attentato al bene comune, il gioco incomprensibile dello scarica barile, proprio di una certa burocrazia e della mala politica, che determina immobilismi, lentezze, ulteriori paralisi e impoverimenti. Stento a comprendere come, vedendo passare il tempo, non ci rendiamo conto delle sempre più numerose urgenze e continuiamo a non fare scelte idonee". E' uno passaggi dell'intervento di mons. Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, in piazza Municipio, al termine della processione serale per il venerdì santo. Nel suo discorso, l'arcivescovo ha ricordato Cindy Vanessa Candelo Arroyo, la giovane prostituta colombiana uccisa per rapina da un cliente lo scorso ottobre e Sebastian, il bimbo romeno di 5 anni ucciso dai pesticidi coi quali qualcuno ha contaminato dei cioccolatini, trovati dal bambino e dai suoi due fratellini (sopravvissuti) davanti casa.

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