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Gli imprenditori rassegnati a pagare: il questore: «Denunciate il racket»

Appello di Giuseppe Bisogno a chi rimane vittima di intimidazioni mafiose e richieste estorsive in provincia

AGRIGENTO. Poco e niente è cambiato. Dopo la "Primavera Agrigentina" che aveva spinto gli imprenditori a chiedere aiuto e a denunciare le richieste estorsive, capoluogo e provincia vivono di nuovo immerse nella cappa del silenzio, della paura. Gli attentati intimidatori, fatti col fuoco, si susseguono in crescendo. Il questore Giuseppe Bisogno, ieri, in occasione di una conferenza stampa per tracciare il bilancio dei primi tre mesi di attività della polizia, è tornato a chiedere la collaborazione di chi è vessato. "Il grosso degli attentati incendiari di questa provincia - ha detto - sono per costringere a pagare il pizzo. Siamo preoccupati - ha sottolineato - . Gli strozzini fanno leva sulle difficoltà che stanno vivendo gli imprenditori e di chiunque abbia una partita Iva. Occorre la collaborazione della gente, la denuncia degli imprenditori. Saremo soddisfatti solo quando verrà sradicata la rassegnazione, l'atteggiamento del "ma che devo denunciare a fare?". Agrigento è sempre stata lo zoccolo duro di Cosa Nostra. E il questore non tralascia nemmeno questo "dettaglio". "La mafia c'è - spiega - dobbiamo combatterla. E' capace di capire il momento storico, di mimetizzarsi ed analizzare, scoprendolo, qual è il versante a lei più favorevole". "L'invito a collaborare rivolto dal questore - ha subito rincarato la dose il presidente della Camera di commercio di Agrigento Vittorio Messina - va non solo raccolto ma rilanciato soprattutto da chi ha la responsabilità di rappresentare le forze economiche e sociali di un territorio. In questa direzione l'ente camerale invitare le vittime del racket e dell'usura ad avere fiducia nello Stato e a denunciare ogni tentativo di condizionamento". Ma ad Agrigento e provincia le macchine, gli scooter vengono bruciati per "ripicca" in liti condominiali, per "sfida" da parte di amanti delusi ma anche per "lavare l'offesa". "La genesi degli attentati, in questa provincia, è eterogenea: si appicca il fuoco per liti condominiali, per problemi con l'amante, ma il grosso è per costringere a pagare il pizzo". "C'è da lavorare. I problemi ci sono. Mi riferisco - spiega - alle rapine, ai furti in abitazione, ai furti di rame e agli atti intimidatori". "Per i prossimi dieci giorni - il questore volge lo sguardo alle festività pasquali - i poliziotti delle Volanti e quelli dei 5 commissariati intensificheranno i controlli amministrativi e quelli su strada. L'attività di prevenzione servirà a garantire la sicurezza anche per quanto riguarda la prevenzione delle rapine e dei furti in abitazione. Controlli amministrativi negli esercizi pubblici, nei locali pubblici, nei compro oro e nei centri scommesse contribuiranno a diffondere sicurezza".
Nel primo trimestre, 23 sono stati gli arresti in flagranza di reato e 33 - 20 dei quali solo della Mobile - quelli in esecuzione di ordinanze. Ben 221 le denunce, di cui ben 46 solo del commissariato "Frontiera" di Porto Empedocle; 27 le persone sottoposte a rimpatrio; 214 le perquisizioni e 36 i sequestri penali. I controlli domiciliari a persone sottoposte a misure restrittive sono stati 6.634; 496 le contestazioni per violazioni al codice della strada, 27 i sequestri amministrativi e 22 le contestazioni amministrative. Inoltre, 59 gli avvisi orali, 36 i fogli di via obbligatori, 14 i Daspo, 2 ammonimenti, 5 le proposte di sorveglianza speciale e 4 quelle irrogate.  

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