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Fascia costiera, via libera del Consiglio di Ribera

Passano le direttive per il Prg. Dopo quattro sedute infruttuose finalmente è stata raggiunta l’intesa di massima sul progetto

RIBERA. Dopo almeno quattro sedute in sala ”Leonardo Frenna” il consiglio comunale ha dato le direttive di massima per gli insediamenti turistico-alberghieri che potranno sorgere lungo la fascia costiera che va dalla foce del fiume Platani alla foce del fiume Verdura, passando da Seccagrande e Piana Grande. La decisione è arrivata nel corso della seduta consiliare di martedì, che aveva un solo punto all’ordine del giorno, quello delle modifiche da apportare al Piano regolatore generale in materia di insediamenti lungo la fascia costiera

Si è trattato di una materia che ha diviso i consiglieri comunali riberesi e che hanno visto da un lato quelli del Pid, guidati da Tommaso Pedalino, contrapporsi a quelli dell’Udc, guidati da Nicola Inglese. Alla seduta decisiva, che ha visto la presenza di soli dieci consiglieri dopo un dibattito che era stato innescato dall’intervento di Tommaso Pedalino (Pid) e che era stato aperto dopo gli interventi dei consiglieri sulla vicenda del ponte crollato sul fiume Verdura, si è arrivati dopo preceedenti sedute nelle quali tra mancanza di numero legale, di rinvii, sospensioni e polemiche per la mancanza del servizio televisivo, ritenuto indispensabile soprattutto dai consiglieri Benedetto Vassallo e Alfonso Catanzaro, che hanno abbandonato l’aula nel corso della prima seduta dedicto al tema.

Il consiglio è da mesi che si occupa dell’argomento investito del problema dal commissario regionale ad acta Salvatore Candiloro. Moltissime sono state anche le riunioni con i componenti del Comitato delle professioni e dei tecnici di Ribera, che più volte avevano stimolato i consiglieri ad assumere una posizione netta sulle problematiche poste che potranno avere un risvolto positivo per lo sviluppo turistico della zona, sulla quale in passato hanno puntatoio gli occhi, ma ancora, però, senza risultati, imprenditori di un certo calibro quale Stefano Arvati, che aveva proposto di realzizare un resort a un tiro di schioppo dal Verdura resort di sir Rocco Forte.

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