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Niente traghetto da oltre dieci giorni: sulle Pelagie ora scarseggiano i viveri

Cresce l’attesa per il tavolo tecnico che si terrà domani all’assessorato alle Infrastrutture

LAMPEDUSA. Cominciano a mancare i viveri, i disagi aumentano. È ormai da una decina di giorni che non arriva la nave sulle Pelagie, un po’ per il maltempo un po’ per la protesta dei pescatori che hanno impedito l’attracco della “Paolo Veronese” al porto di Lampedusa: «Vogliamo una nave nuova e non una vecchia di 30 anni», insistono. C’è grande attesa per il tavolo tecnico regionale, sollecitato dal deputato regionale e sindaco di Porto Empedocle, Lillo Firetto, che si terrà domani pomeriggio a Palermo, nella sede dell'Assessorato alle Infrastrutture, alla presenza del sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini. Al vertice parteciperà anche «la delegazione dei pescatori – dice Totò Martello, presidente del comitato promotore della protesta - per fare rispettare le richieste dei lampedusani e dei linosani. Vogliamo una nave adeguata per un popolo civile». Il tavolo tecnico regionale sul servizio di collegamento marittimo con le isole Pelagie vedrà riuniti oltre ai rappresentanti della Regione e del Ministero delle Infrastrutture anche il management della “Compagnia di navigazione delle Isole” che gestisce il servizio tra Porto Empedocle e Lampedusa e Linosa. Nei giorni scorsi sull’isola anche lo sciopero generale. «Le nostre popolazioni sono ormai in una fase di esasperazione – hanno ribadito Lillo Firetto e Giusy Nicolini. -. Ci attendiamo che il tavolo tecnico regionale indichi finalmente percorsi risolutivi». «Dal primo agosto assistiamo ad una impunita precisa strategia continuativa tesa ad ostacolare il rilancio della nostra impresa». È quanto denuncia in una nota la società Compagnia delle Isole, che ha già presentato un esposto all'autorità giudiziaria ed ha dato mandato ai propri legali di predisporre «una ulteriore puntuale denuncia allegando fatti, dichiarazioni ed avvenimenti che si sono succeduti e che costituiscono un preciso disegno, posto in essere da alcune società di cabotaggio marittimo con il concorso di pubblici amministratori ed apparati vari finalizzato ad eliminare dal mercato il nuovo scomodo concorrente. Appare singolare che Compagnia delle Isole in appena 4 mesi di attività e senza avere modificato in alcun modo il sistema operativo - prosegue la nota -, abbia potuto commettere così tante infrazioni così come denunciate. Ma la cosa ancor più grave è che alcuni esponenti politici dopo oltre 30 anni di gestione delle rotte in argomento ad opera della vecchia Siremar con le identiche modalità si siano accorti solo ora delle rilevate gravi violazioni».  

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