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Allarme per la diga «San Giovanni»: sta raggiungendo la quota massima

La Regione ha informato il prefetto e i sindaci di Agrigento, Naro e Favara per le iniziative a tutela del territorio

AGRIGENTO. Piogge record, invasi pieni e adesso anche qualche allarme che scatta in provincia. Ieri il servizio Infrastrutture per le acque della regione ha inviato alla Prefettura una nota riguardante i preavviso del raggiungimento della quota di sfioro da parte della diga San Giovanni sul fiume Naro. E’ prevedibile, secondo il servizio, che a breve possa raggiungere la quota di sfioro. «All’atto di tale superamento - è segnalato anche ai sindaci di Agrigento, Naro e Favara - le portate entranti nell’invaso, dipendenti ovviamente dall’intensità e dalla durata dei possibili eventi piovosi, si riverseranno in alveo a valle della diga con la sola riduzione dovuta al’effetto di laminazione del serbatoio». E la comunicazione, chiaramente, è finalizzata a consentire idonee iniziative a salvaguardia dei territori. Le abbondanti precipitazioni di queste settimane hanno aumentato di molto la portata dei fiumi. Nel Lago Arancio, in territorio di Sambuca, ci sono attualmente oltre 24 milioni di metri cubi d’acqua, una quota che si avvicina alla soglia di capienza massima consentita che è di 27 milioni. Da almeno venti giorni l'Esa, che è l'ente gestore della diga, è stato autorizzato dal Servizio Idrografico allo sversamento di seimila litri al secondo sul fiume Carboj per alleggerire l'invaso. Questa situazione ha determinato la chiusura di tutti i passi sul fiume Carboj visto che la portata è aumentata notevolmente e in molti punti non si può transitare. Nella diga Garcia ci sono già 67 milioni di metri cubi d'acqua. Anche in quest’invaso ci si avvicina al massimo della portata consentita che è di 80 milioni. Se dovesse piovere ancora e nella diga entrare altra acqua, anche qui saranno costretti ad aprire le paratie e svasare sul fiume Belìce. Nella diga Castello ci sono 20 milioni di metri cubi di acqua e si superano i livelli massimi di portata delle paratie alte. L'acqua già si riversa sul fiume Magazzolo. Considerando questa situazione attuale, con le dighe piene, si potrà affrontare con più serenità la prossima estate sia per l'approvvigionamento idrico che per l'impiego dell'acqua in agricoltura. «E quest’abbondanza d’acqua - afferma il presidente provinciale dell’Uci, Paolo Mandracchia - è un motivo in più per fare in modo che non venga effettuato alcun aumento, in futuro, del costo per quella destinata all’irrigazione. Il costo per l’energia elettrica - aggiunge Mandracchia - viene limitato dal fatto che con questa portata non è necessario attivare le pompe per il sollevamento. La Regione - conclude - in tutto questo deve svolgere un ruolo».

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