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Rifiuti, 17 Comuni firmano i contratti Fuori solo Lampedusa e Casteltermini

Il commissario liquidatore Teresa Restivo ha convocato per giovedì prossimo una riunione con i tecnici incaricati

AGRIGENTO. Alla fine le imprese l’hanno spuntata. Tutti i comuni dell’Ato Ag 2, ad eccezione di Lampedusa e Casteltermini, hanno deciso di firmare il contratto di servizio che stabilisce un rapporto diretto tra le ditte del Raggruppamento temporaneo di imprese e le amministrazioni comunali presso cui si effettua il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.Ieri mattina, la raccolta è stata effettuata a singhiozzo nei sei comuni che fino a sabato sera non avevano manifestato la volontà di firmare, servizio ripreso man mano che arrivavano rassicurazioni in senso contrario. Fuori dall’accordo e dal servizio, almeno per ora, Lampedusa e Casteltermini dove la raccolta è ferma da ieri. “Nelle ultime ore – spiega l’amministratore delegato dell’Iseda Giancarlo Alongi – la gran parte dei sindaci ha sottoscritto le delibere per il contratto di servizio o ha comunque sottoscritto degli impegni formali per farlo entro il 14 febbraio prossimo”.E proprio giovedì prossimo, il commissario liquidatore di Gesa Teresa Restivo ha convocato tutti i tecnici della società d’ambito e i rappresentanti dei Comuni per predisporre gli atti per la firma dei contratti. Le imprese sono tornate a ribadire che per i Comuni che non hanno aderito alla sottoscrizione della scrittura privata, si procederà al conseguenziale licenziamento della unità lavorative corrispondenti a quelle impegnate in tali Comuni. Come dire, che i sindaci o i commissari dovranno spiegare e motivare ai cittadini e ai lavoratori il perchè del loro «no».E sul tavolo di Gesa, rimane aperta anche la pratica legata alla richiesta presentata dai Comuni di Joppolo Giancaxio, Montallegro, Raffadali, Realmonte, Sant’Angelo Muxaro, Santa Elisabetta e Siculiana di lasciare l’ambito territoriale ottimale di gesa per transitare in quella che un giorno dovrebbe essere la Srr «Agrigento Provincia Ovest» che attualmente si chiama Sogeri. Il decreto, com’è noto è stato autorizzato dalla Regione ma quello che manca è l’assenso rilasciato da Sogeir che ne renderebbe valito il passaggio. Il decreto in questione, stabilisce inoltre che questi Comuni, rimangono, comunque, titolari pro quota delle poste attive e passive già in capo agli stessi nei confronti dell’ATO di provenienza e cioè di tutti i debiti fino ad ora accumulati con la società in liquidazione.

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