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Il partito Democratico scarica D’Orsi: l’unico assessore rimasto s’è dimesso

Dopo Piero Giglione, in linea con le direttive della segreteria, ha lasciato pure Salvatore Tannorella

AGRIGENTO. Dopo Grande sud anche il Partito democratico "scarica" il presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi.Si è dimesso ieri mattina l'assessore, l'unico rimasto in giunta in quota Pd, Salvatore Tannorella. Piero Giglione si era dimesso già da tempo e non era stato sostituito. Ed il motivo, adesso è evidente. Tannorella lascia la carica in linea con le direttive del partito che attraverso un comunicato stampa a firma di Emilio Messana, coordinatore provinciale, sancisce la rottura con D'Orsi. «La Direzione provinciale del Partito democratico - scrive Messana nella nota - preso atto della scelta del Mpa (partito del presidente D'Orsi) di allearsi con il Pdl di Berlusconi e con la Lega di Maroni alle prossime elezioni politiche, ritiene conclusa l'esperienza politica nella Giunta provinciale. In provincia di Agrigento Pd e Mpa hanno collaborato per la costruzione di un'alleanza alternativa, nei programmi e nelle politiche, al centrodestra di Berlusconi e Bossi. In nome di quel progetto il Pd ha sostenuto il presidente della Provincia - aggiunge il coordinatore provinciale - dapprima nella giunta tecnica e da ultimo impegnandosi direttamente nel governo provinciale. Oggi il Movimento delle autonomie è organico al centrodestra e la divaricazione delle rispettive linee politiche impone al Pd, a prescindere da una valutazione sul merito dei risultati, di chiamarsi fuori dalla giunta provinciale». La giunta provinciale, quindi, visto che mancano pochi mesi a nuove elezioni, resta monocolore, praticamente composta da soli esponenti indicati dal Mpa - Partito dei siciliani. Anche Adriano Varisano, che era stato indicato dal consigliere Salvatore Montaperto, non fa più parte della giunta provinciale, perché D'Orsi gli ha revocato l'incarico. Pronto a subentrare in giunta Calogero Crapanzano. Il presidente lunedì provvederà a far entrare in giunta nuovi esponenti. Magari cercando di mettersi attorno persone che possono assicurargli una eventuale ricandidatura alla Provincia. Nel Pd e nel suo appoggio il presidente D'Orsi sperava per giocarsi la carta della ricandidatura, dopo il divorzio da Grande sud ai tempi di Michele Cimino. Adesso il Pd si tira fuori e D'Orsi resta solo con l'Mpa. Proprio nei giorni scorsi D'Orsi aveva annunciato la sua ricandidatura perorata dall'ex governatore siciliano Raffaele Lombardo, con il Pdl a fare da sponda. Ma era stata immediata la replica del gruppo consiliare, coordinato da Ivan Paci che aveva detto: «L'esperienza D'Orsi non è replicabile. D'Orsi se lo può sognare di essere candidato e sostenuto dal Pdl abbiamo fatto l'errore di appoggiarlo nel 2008, siamo stati fedeli e coerenti e lui ha ritenuto opportuno metterci all'opposizione. La cifra del suo spessore e della sua coerenza politica - conclude il capogruppo in Consiglio provinciale - si coglie nella contraddittorietà dei comportamenti non ultimo l'amministrare ancora con il Pd e al contempo volere essere candidato dal Pdl».

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