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Truffavano il fisco in Germania, sette arresti fra Licata e Ravanusa

L'operazione è dei carabinieri che stanno eseguendo mandati d'arresto. Gli indagati avrebbero creato, in Germania, imprese edili di comodo, intestate a prestanomi, con lo scopo di eseguire lavori senza pagare imposte e contributi all'erario per milioni di euro

LICATA. I carabinieri stanno eseguendo sette mandati d'arresto europeo, firmati dall'autorità giudiziaria tedesca, nei confronti di altrettante persone di Licata e Ravanusa accusate d'aver costituito, in Germania, delle società di comodo per truffare il Fisco. Un giro da circa 30 milioni di euro. Gli indagati avrebbero creato, in Germania, imprese edili di comodo, intestate a prestanomi, con lo scopo di eseguire lavori senza pagare imposte e contributi all'erario per milioni di euro. Gli arrestati dai carabinieri, in esecuzione di mandati europei, sono: Giuseppe Antonio Cannizzaro, disoccupato, 51 anni; Domenico Cassaro, disoccupato, 45 anni; Antonio Cavaleri, commesso, 50 anni; Giovanni De Caro, operaio agricolo, 53 anni; Lisa Maria Farruggio, cuoca, 30 anni e Michele Farchica, 31 anni, disoccupato. Sono accusati delle ipotesi di reato di evasione fiscale, truffa, falso in atto pubblico, omesso versamento ed appropriazione indebita di retribuzioni. Sempre all'alba, la Kriminal polizei della regione della Land Renania Settentrionale - Vestfalia ha dato esecuzione ad altre 13 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse nell'ambito della medesima indagine. Ad alcune delle persone arrestate in Germania la Kriminal Polizei ha contestato anche i reati di possesso illegale di armi e traffico di stupefacenti. A Licata, sempre su richiesta dell'Autorità Giudiziaria tedesca, il Gip del tribunale di Agrigento, Alberto Davico, ha disposto il sequestro preventivo di un immobile di proprietà di Gabriele Sspiteri, imprenditore, 39 anni, anche lui arrestato nella mattinata in Germania.

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