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Sagra in tono minore, su Facebook è polemica

Critiche e consensi alla notizia che la rassegna si farà, nonostante le difficoltà economiche. Il web diviso tra pro e contro

AGRIGENTO. Il sindaco Marco Zambuto annuncia una Sagra del mandorlo in fiore 2013 in "tono minore" per l'esiguità dei fondi a disposizione e fioccano le critiche su facebook. Sul social network una decina i gruppi dedicati alla manifestazione che ogni anno accende il dibattito sul web.

«La Sagra così non va bene. Così tutti, cioè quei pochi turisti che verranno, una volta tornati a casa diranno ai loro amici, e a loro volta questi, ad altri amici che splendida città è oggi Agrigento... la ei fu la più bella città dei mortali, con la ei fu Sagra del mandorlo in fiore. E' tutto un ei fu, compreso il nostro orgoglio», posta Silvia Licata. «Che bello, la Sagra si fà! Però quest'anno parteciperanno pochi gruppi, poche bande a causa dei problemi economici. Insomma si fà ma in tono minore... Ma pikkì, l'andri anni s'ha fattu in tono maggiore?», scrive Riccardo Pancucci. «Sagra? Agneddru e sucu e finì u vattiu», ironizza Alfonso Cartannilica.

«Io penso che se non si fosse fatta ci sarebbe stato un casino lo stesso del tipo: è morta anche la Sagra grazie a Zambuto etc - scrive Joe Di Falco -. È una città così, gli agrigentini siamo così, l'acqua ni vagna e u ventu n'asciuca! Io l'ho saputo dal web che la Sagra si fa, e sono uno dei pochi operatori avente titoli. Ho lavorato a circa 20 edizioni della Sagra e solo Dio sa gli orrori che si devono coprire grazie ad incompetenti ricoprenti incarichi già milionari».

«Se rifaranno una Sagra come nel 2012 sono soldi sprecati, che senso ha una sagra all'ultimo minuto con una città ridotta male senza servizi?», scrive l'account Marlegno Agrigento.
«Facciamo la sagra con i Politici impegnati nella campagna elettorale, divertente, caratteristica, utile e soprattutto la pagherebbero loro e pertanto anche economica...», posta Giacomo Fucà. «Gruppi tipici regionali? Si potrebbe allestire un carretto 'Emiliano' guidato dal maiale? Non sarà facile... qui hanno l'abitudine di non far varcare il confine ad un maiale se non da prosciutto!», scherza Fulvia Gueli.
«Questa volta - commenta Giovanni Spoto - è veramente il caso che il privato, soprattutto quel privato che durante le passate edizioni della Sagra ha avuto un certo ritorno economico, investa nella stessa manifestazione. Io amo la Sagra del mandorlo in fiore e non voglio perderla».

CA.GI.

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