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Duomo, la Regione sblocca 30 milioni

Dopo anni di studi, pronto il piano sul recupero idrogeologico della collina su cui poggia il Duomo. Trovati tutti i fondi necessari

AGRIGENTO. Le nere nubi che si addensavano sulla torre campanaria della cattedrale di San Gerlando, l’unica che con i suoi rintocchi continua a ”supplicare” affinché «s’accorra al letto morente della chiesa Madre», sono state squarciate da un ”timido” raggio di sole. I soldi per salvare il Duomo di Agrigento, il simbolo dell’indentità della città, ci sono. Sono 30 milioni di euro. E sono perfino disponibili. La cattedrale, chiusa da oltre due anni, non scivolerà pertanto a valle. Si salverà. E con essa tutto il centro storico.

Chi temeva che dopo la fine dei rilievi tecnici sul costone e la stesura del progetto per ancorare la cattedrale e il suo costone, ogni iniziativa si sarebbe scontrata con la mancanza di denaro, dovrà, adesso, ricredersi. Ci vorrà ancora del tempo, ma quello che sembrava un ostacolo insormontabile, specie dopo che 15 milioni di euro erano stati stornati per l’emergenza del Messinese, adesso non lo è più.

«Siamo in possesso dei dati del modello idrogeologico della città - ha reso noto, ieri l’assessore regionale al Territorio ed Ambiente, l’agrigentina Mariella Lo Bello, -. Per consolidare servono 30 milioni di euro e sono disponibili: 15 verranno finanziati tramite il Programma Operativo Europeo, altri 15 probabilmente saranno reperiti dal Commissario per il rischio idrogeologico. Dopo tre anni di monitoraggio, - spiega Lo Bello - sappiamo cosa si muove e come si muove sotto la città di Agrigento, proprio per questo, nei prossimi giorni, si convocherà una riunione invitando il sindaco di Agrigento, il dipartimento Programmazione della Regione, la Protezione Civile e naturalmente l'assessorato Terrirorio e Ambiente, per illustrare lo studio, le linee di intervento, ed i finanziamenti che consentiranno di mettere in sicurezza la cattedrale di Agrigento, il costone e il centro storico».

«Proprio lunedì sono stato con il presidente della Regione Rosario Crocetta per discutere delle emergenze del territorio - ha detto, il sindaco Marco Zambuto -. Io credo che questa svolta nella gestione del dramma del centro storico sia da sottolineare. È un importante passo avanti, portato avanti dall'assessore Mariella Lo Bello. È la conferma degli impegni dal governo regionale. Io stesso - ha aggiunto Zambuto - ho accompagnato Crocetta nel centro storico durante la campagna elettorale, abbiamo fatto un sopralluogo alla Cattedrale ed incontrato il vescovo. Ecco, credo che i fondi destinati al centro storico siano la prova che esiste davvero una politica del fare. Al di la delle parole. Per gli abitanti del centro storico finalmente una buona notizia».

Nei giorni scorsi, il responsabile della Protezione civile regionale, Maurizio Costa, aveva tracciato i passi da muovere per arrivare al «preliminare sulla tipologia degli interventi proponobili e sui costi». Obiettivo da centrare entro il mese di aprile. Ecco pertanto come ci si muoverà: dopo aver tirato le somme sulla fase geologica (grazie ai rilievi eseguiti per un anno sul costone sul quale poggia la cattedrale), entro fine febbraio si arriverà ad una relazione geotecnica ed entro aprile, appunto, al preliminare del progetto e dei costi. Spesa che, a questo punto, non dovrebbe più rappresentare un problema visto le dichiarazioni di ieri dell’assessore al Territorio ed Ambiente. Mariella Lo Bello ha, infatti, garantito: «La messa in sicurezza della Cattedrale è uno degli obiettivi del presidente Crocetta per garantire la sicurezza dei cittadini ed il nostro patrimonio storico e culturale che, riteniamo sia fonte di ricchezza e futuro per la Sicilia e i siciliani». Intanto, la mattina e la sera, fino al prossimo 24 novembre, la torre campanaria continuerà a battere quei dieci rintocchi che servono, per citare l’arcivescovo Francesco Montenegro, per richiamare i «figli al capezzale della mamma morente».

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