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Il bilancio della "Dedalo Ambiente", la giunta Graci non dà il nulla osta

Palazzo dell’Aquila ha bocciato il consuntivo del 2010, contestando le spese. L’Ato: «Noi sorpresi, è tutto in regola»

LICATA. Si inasprisce il “conflitto” tra il Comune di Licata e la Dedalo Ambiente. Ieri, di fatto, la giunta guidata dal sindaco Angelo Graci ha “dichiarato guerra” alla società che si occupa del ciclo integrato dei rifiuti, bocciando il bilancio consuntivo del 2010 ed annunciando l’invio dell’incartamento alla guardia di finanza, ed alla Corte dei Conti ed alla procura della Repubblica di Agrigento.

“Il voto contrario espresso dai rappresentanti del Comune di Licata (all’assemblea c’erano il sindaco Angelo Graci ed il vice Salvatore Avanzato) è scaturito da una serie di motivazioni imputabili alle alte spese derivanti dalla gestione degli automezzi, dalle varie consulenze, dagli emolumenti a favore di amministratori e revisori ed altre voci. In un’ottica di risparmio – aggiunge il Comune - e in base all’esoso costo del servizio che i nostri cittadini sopportano, non ci sentiamo di approvare un bilancio che presenta costi così elevati”.

Ovviamente non si è fatta attendere la replica della Dedalo Ambiente. “Intanto posso rassicurare gli amministratori licatesi – sono le parole del commissario liquidatore, Rosario Miceli – perché la guardia di finanza ha già visionato il bilancio in questione, e quello del 2011, ed ha trovato tutto in regola. Noi non abbiamo pagato consulenze, ma affidato incarichi a dei legali soprattutto per riscuotere crediti, diversi dei quali maturati proprio nei confronti del Comune di Licata. Perciò se quell’ente avesse versato le proprie quote in tempo non sarebbe stato necessario avviare azioni legali. Nei prossimi giorni, per esempio, saremo costretti ad inoltrare degli altri atti ingiuntivi proprio al Comune di Licata che solo per il 2012 ci deve ben 7.600.000 euro”.

Intanto ieri Graci e Avanzato hanno comunicato all’assemblea che a partire dall’8 gennaio, quando la Dedalo tornerà a conferire a Siculiana, Licata rimarrà a Gela. Ed a proposito del passaggio del Comune all’Ato Cl2 di Gela ieri si è registrata la netta presa di posizione di Alfonso Buscemi, segretario provinciale della Cgil funzione pubblica, che ha espresso preoccupazione per la sorte dei 60 netturbini licatesi. “Diffido – scrive Buscemi – il sindaco di Licata dal prendere decisioni unilaterali,senza la preventiva contrattazione con le organizzazioni sindacali,così come previsto dal Contratto nazionale di lavoro e dalla legge”.

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