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Licata, via libera al Parco eolico: ma il Comune presenta ricorso al Tar

La giunta si rivolge ai giudici amministrativi per chiedere lo stop alla costruzione dell’impianto lungo la costa

LICATA. Il Comune prova ad opporsi, ancora una volta, alla realizzazione del parco eolico off shore nel tratto di mare compreso tra Licata e Gela. Lo fa ricorrendo al Tar avverso il “Via” positivo del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare alla società ligure che ha previsto la costruzione di un impianto da 136,8 megawatt. L’ok del Governo alla realizzazione del parco eolico è arrivato il 27 settembre scorso, ora l’esecutivo guidato dal sindaco Angelo Graci impugna quello sta bene davanti ai giudici amministrativi. “L'opera in progetto – informa il Comune - consiste in un impianto eolico a mare localizzato ad una distanza di circa 2 miglia marine dalla costa, interessante una superficie pari a 9,5 chilometri quadrati; prevede l'installazione di 38 aerogeneratori che saranno allineati rispetto alla direzione prevalente del vento, e la realizzazione di una sottostazione elettrica a terra”. “Il parco eolico offshore ricade nel tratto di mare – aggiunge Palazzo dell’Aquila - prospiciente la costa compresa tra Macchitella e Punta due Rocche, e contrariamente a quanto previsto in fase iniziale non è più prevista la sottostazione elettrica offshore, ma a terra”. Secondo l’esecutivo in carica “l'intervento è in contrasto con le caratteristiche paesaggistiche dei luoghi interessati dal progetto, contraddistinti da un predominante stato di naturalità con scenari panoramici costituiti dalle coste e dallo specchio d'acqua ad esso prospiciente”. Ed ancora “l'eventuale presenza del parco eolico comporterebbe un impatto grave – scrive il Comune nella delibera - ed ulteriore danno all'ambiente che va tutelato”. Come è noto non solo Licata, ma anche Gela, Palma di Montechiaro, Butera ed Agrigento, oltre alle province di Caltanissetta ed Agrigento, ormai da anni si oppongono alla realizzazione dei parchi eolici lungo la costa, sostenendo che l’impatto ambientale sarebbe tale da scoraggiare l’arrivo dei turisti e che la presenza di “pale” in mare danneggerebbe anche l’ecosistema marino e di conseguenza la pesca. Come si ricorderà in città è stato costituito, ormai alcuni anni fa, il “Comitato no parco eolico off shore”, guidato da Tony Licata, che si oppone alla costruzione del parco. Comuni e Province, inoltre, hanno dato vita ad un organismo unitario per dire no alla realizzazione dell’impianto. Per presentare il ricorso al Tar Palazzo dell’Aquila si è affidata all’avvocato Stefano Polizotto impegnando, per la parcella del legale, 2.516,80 euro.

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