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Divieto di condoglianze ai funerali: i vigili multano 6 agenzie funebri

La protesta dei titolari: «Non dobbiamo essere noi a fare rispettare il divieto imposto dal Comune»

FAVARA. Torna d'attualità il dibattito sull'opportunità di vietare il saluto ai parenti del morto alla fine dei funerali che dal due novembre scorso si celebrano nelle parrocchie in cui da vivo è appartenuto il defunto sovvertendo una tradizione che durava da quasi 40 anni e che imponeva la celebrazione delle esequie solo nella cappella del cimitero di Piana Traversa.
Ieri mattina, al Comune, si è tenuto un incontro con sindaco, consiglieri, funzionari sollecitato dalle agenzie funebri per alcune delle quali sarebbero state predisposte delle sanzioni per non avere fatto rispettare l'ordinanza sindacale che vieta le condoglianze alla fine della messa di commiato.
I titolari delle pompe funebri hanno ribadito al sindaco la loro impossibilità a far rispettare l'ordinanza non avendo prerogative impositive, fermo restando che l'unanime volontà dei favaresi è quella di stringere la mano ai familiari del defunto. Una tradizione per certi versi fuori dal tempo a cui nessuno intende, però, rinunciare.
"Io non ho nulla in contrario a ritoccare l'ordinanza - spiega il sindaco Rosario Manganella - ma la disposizione è stata dettata dalla necessità di non creare ingorghi davanti alle chiese perché è risaputa l'affluenza di gente che caratterizza tutti i funerali, nessuno escluso". E, in effetti proprio l'altro ieri, con un funerale celebrato in chiesa Madre e un trigesimo in chiesa San Calogero, il traffico in centro è andato in tilt nonostante la presenza dei vigili urbani.
I titolari delle agenzie funebri intanto vorrebbero essere sciolti dal vincolo di sorvegliare affinché venga rispettato il precetto dell'ordinanza, in secondo luogo chiedono all'amministrazione comunale di autorizzare la classica stretta di mano quantomeno al cimitero.
"Ma c'è un problema non di poco conto - aggiunge il primo cittadino -. Quando i funerali venivano celebrati nella cappella del camposanto si rispettava un orario cronologico che non c'è più con i riti funebri trasferiti nelle chiese. Potrebbe accadere che allo stesso orario arrivino più feretri al cimitero trasferendo in via Capitano Callea gli ingorghi che si vorrebbero evitare in paese".
Insomma, le disposizioni della Conferenza Episcopale Italiana che dello scorso 2 novembre ha imposto il ritorno di tutti i funerali nella chiesa del defunto non sono ben sopportate a Favara dove il dibattito continua ad essere alimentato da una serie di disagi.  

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