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Chiude la discarica, raccolta ferma in 7 città

L’ennesima emergenza. Da domani rifiuti non verranno ritirati a Licata, Canicattì, Palma, Campobello, Naro, Camastra e Ravanusa

AGRIGENTO. Da domani i rifiuti rimarranno per strada in sette Comuni dell’agrigentino. La Dedalo Ambiente, autorità territoriale d’ambito che si occupa della raccolta a Licata, Canicattì, Palma di Montechiaro, Naro, Campobello, Ravanusa e Camastra, solo per oggi avrà un sito in cui conferire. Da domani, infatti, la discarica di Siculiana non aprirà i propri cancelli agli autocompattatori che giungono dai Comuni in cui opera l’Ato Ag3. La decisione è stata presa dalla ditta Catanzaro di Agrigento, titolare della discarica di Siculiana, che vanta un credito con la Dedalo Ambiente di due milioni di lire. Somma di cui l’Ato non dispone.
Il precedente ultimatum di Catanzaro scadeva il 5 dicembre. La società aveva annunciato che se entro quella data non avesse ricevuto ciò che le spettava, a partire dall’indomani avrebbe chiuso la discarica. Poi ha concesso alla Dedalo un’ulteriore proroga, premettendo però che avrebbe atteso poco. Ieri Catanzaro ha informato Rosario Miceli, commissario liquidatore dell’Ato Ag3, che da domenica non consentirà più il conferimento nella discarica.
“Stavolta mi è stato anticipato – ha annunciato ieri sera Miceli – che nessun’altra proroga ci verrà concessa. Mi dispiace proprio non essere riuscito, in questa occasione, a trovare una soluzione. I sindaci di sei Comuni su sette hanno presentato il piano di rientro del debito relativo al conferimento nel sito di Siculiana, ed ho provveduto ad inviare questi documenti a Catanzaro. A non presentare alcun piano di rientro è stato il Comune di Licata, quello che ha il debito maggiore per la discarica. Quell’ente, infatti, deve oltre 1.100.000 euro. La società agrigentina mi ha comunicato che senza precise garanzie circa il pagamento complessivo del debito non intende concedere altre proroghe”.
I cittadini di sette Comuni, dunque, devono prepararsi a tornare a fare i conti con una nuova emergenza sanitaria. L’ultimo episodio del genere si è registrato a Licata, dove tra agosto e settembre i rifiuti sono rimasti per le strade quasi un mese intero, ed è stato necessario persino chiudere le scuole per tre giorni. Ora la crisi è generale e senza soluzioni immediate coinvolgerà una notevole porzione di territorio dell’agrigentino.  

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