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Artisti, commercianti, guide turistiche: "Gli stucchi del Serpotta vanno salvati"

Mobilitazione per il Monastero di S. Spirito, raccolta di fondi lanciata dagli Amici della Pittura Siciliana

AGRIGENTO. Artisti, commercianti, guide turistiche, operatori culturali, associazioni si mobilitano all'unisono chiedendo che s'intervenga tempestivamente per salvare la Chiesa di Santo Spirito, l'ex monastero chiaramontano e in particolare i fragili stucchi barocchi di Giacomo Serpotta che dal Settecento decorano la bella chiesa medievale e oggi sono minacciati da un'aggressiva umidità in risalita, causata dalle rotture della fatiscente rete idrica e dagli ipogei.

Alla raccolta di fondi lanciata dall'associazione Amici della Pittura Siciliana dell'Ottocento si associano i commercianti della via Atenea, con la loro associazione "Via Atenea e Dintorni. Sistemeranno per tutto il periodo delle festività all´interno dei propri negozi un punto di raccolta e inviteranno i clienti a contribuire alla campagna "Salviamo gli stucchi del Serpotta".

Le donazioni saranno consegnate alla sovrintendenza ai beni culturali per finanziare i costosi interventi di deumidificazione. Alcuni artisti agrigentini, come Lia Rocco, pensano ad una "Notte Bianca", per risvegliare la città sulla condizione in cui versa uno dei suoi monumenti più antichi e prestigiosi. Suor Faustina, madre badessa delle suore del monastero di Santo Spirito, chiede ai contribuenti di devolvere il prossimo anno con la dichiarazione dei redditi il proprio cinque per mille a beneficio dell'associazione onlus Casa di riposo per anziani monastero Santo Spirito Agrigento, con numero fiscale 93060140840.

Per Marco Falzone, presidente dell' associazione Guide Turistiche Città di Agrigento «il restauro e la valorizzazione di questo straordinario luogo, rappresenterà nell´immediato futuro un concreto banco di prova per la comunità agrigentina. In caso contrario, l´eventuale perdita del patrimonio serpottiano sancirà definitivamente la nostra imperscrutabile voglia di completa e assoluta rinunzia di fronte alle responsabilità civiche, con la conseguente e inevitabile accettazione dell´ineluttabile giudizio negativo da parte della storia».

Giudizi severi, condivisi da Giovanna Lombardo dell'associazione culturale "labMura" secondo cui "noi tutti agrigentini abbiamo l´onore e il dovere di adoperarci per meglio conoscere, far conoscere, conservare il nostro centro storico e il suo gioiello più prezioso: la chiesa di Santo Spirito». Il gruppo facebook «Agrigento punto e a capo» ha presentato una lettera aperta al sovrintendente Pietro Meli con la quale si chiede "un impegno immediato, insonne, senza tregua per ottenere i finanziamenti necessari e aprire il cantiere, prima che sia troppo tardi. Ci sembra che già fin troppo tempo sia passato stando solo a guardare la lenta agonia delle opere del Serpotta".

Vincenzo Asaro dell'associazione Porta dei Saccajoli è disponibile a intervenire ad ogni iniziativa che contribuisca ad arrestare l'ulteriore degrado dei pregiati altorilievi serpottiani. L'architetto Silvia Licata ricorda che anche Luigi Pirandello nel romanzo I vecchi e i giovani ha scritto una pagina memorabile sul monastero chiaramontano.

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