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Sciacca, acqua inquinata nel centro storico

Questa mattina i tecnici di «Girgenti» hanno effettuato nuovi controlli ai serbatoi Mura di Vega e Rocche Rosse

SCIACCA. Batteri coliformi nell’acqua in uscita dai serbatoi Rocche Rosse e Mura di vega che viene distribuita nel centro storico e nelle contrade Isabella, Sant’Antonio, Stancapadrone e Cava di Lauro. Tecnici di Girgenti Acque hanno effettuato un primo intervento riguardante la clorazione e questa mattina saranno ancora a Sciacca. Viene mantenuta, pertanto, l’ordinanza emessa dal sindaco, Fabrizio Di Paola, che, in queste zone della città, vieta l’utilizzo dell’acqua per scopi potabili.

«Seguiamo costantemente la situazione - afferma l’assessore comunale ai Servizi a rete, Gianluca Guardino - e attendiamo gli ulteriori interventi di «Girgenti Acque». Per fortuna, al momento - continua Guardino - non si registrano particolari disagi nelle zone interessate, ma certo è che bisogna completare i lavori necessari al più presto possibile».

I tecnici della società che gestisce il servizio idrico già questa mattina potrebbe effettuare gli interventi risolutivi. Soltanto la prossima settimana l’Azienda sanitaria provinciale, attraverso il personale in servizio a Sciacca, effettuerà nuove analisi sui nuovi campioni che saranno prelevati. La presenza di batteri coliformi è stata accertata nella fontanella di vicolo Giummare, in un’utenza privata di vicolo Castello e un’altra fontanella, in piazza Virzì.

Intanto, il sindaco, Fabrizio Di Paola, ha chiesto la convocazione dell’assemblea dei soci dell’Ato idrico di Agrigento. Di Paola ha inviato una lettera al presidente, Eugenio D’Orsi.

«La riunione - scrive Di Paola nella lettera - dovrà servire ad affrontare e approfondire alcune questioni di particolare rilievo inerenti la qualità del servizio fornito ai cittadini, la bollettazione, i ripristini e i recenti casi di interruzione della fornitura a utenti ritenuti morosi. Quest’ultimo argomento in particolare - aggiunge Di Paola - sta suscitando tanta apprensione tra quelle fasce di popolazione con difficoltà economica, in un momento che richiede grande sensibilità e responsbailità melle scelte. Quello dell’acqua - aggiunge - è un servizio pubblico primario di cui tutti i cittadini devono fruire».

Aumenti del canone idrico sono al centro di un intervento dei consiglieri dell’Api Filippo Bellanca, Maurizio Grisafi e Simone Di Paola e dell’indipendente Giuseppe Ambrogio i quali ipotizzano una richiesta d’intervento da parte dell’Autority «per verificare la conguità delle tariffe applicate a carico dei contribienti da parte dell’Ato idrico in regime di retroattività, previa verifica delle competenze della stessa autorità di garanzia». Della vicenda si sta occupando anche l’associazione Kronio, guidata da Alberto Termine, che ha già svolto un’assemblea nella sede di San Michele.

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