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Favara, le bollette della Tarsu non arrivano a casa

Il problema, spiegano gli addetti del municipio, è stato che fino a lunedì c’era una sola postazione. Ora sono quattro

FAVARA. Croce e delizia dei cittadini, la tassa sui rifiuti solidi urbani continua a fare notizia. Ma questa volta non ci si lamenta per i costi eccessivi, come spesso è accaduto, ma perché le bollette non sarebbero arrivate a destinazione. Nei contribuenti cresce il timore che, saltando il pagamento nei tempi opportuni, siano raggiunti da sanzioni che in questo particolare momento di crisi gradirebbero evitare. A far cassa di risonanza delle lamentele dei cittadini è il capogruppo consiliare del Pd, Calogero Castronovo, che sostiene che numerosi favaresi si sono rivolti agli uffici comunali senza ricevere le attese risposte a causa di computer bloccati. «Ho invitato il sindaco – puntualizza l’esponente della sinistra - affinché il guasto venga riparato e il servizio riattivato».

Non la pensano allo stesso modo gli addetti al servizio Tarsu dell’ente municipale. «I computer funzionano – dice la responsabile Stellina Distefano -. Il problema è stato rappresentato dal fatto che fino alla scorsa settimana ne avevamo uno con una sola postazione attiva. In tal modo non potevamo dare immediate risposte a tutti i quesiti formulatici dall’utenza». Da lunedì scorso le postazioni sono diventate quattro e non c’è più la coda dietro allo sportello. Ma è vero che non sono arrivate le bollette nelle case dei contribuenti? «Assolutamente no – spiega il personale in servizio -. Sono ritornate alcune bollette inviate ai residenti all’estero per indirizzo insufficiente. Ma ciò è fisiologico come è fisiologico qualche disguido avendo incamerato i file dell’Ato rifiuti». Da quest’anno, infatti, il Comune ha preso in carica la gestione della riscossione e dei relativi accertamenti della tassa sui rifiuti solidi urbani».

Il passaggio dalla Gesa Ag/2 al Comune ha permesso di evitare l’intermediazione dell’Aipa Spa, la società concessionaria, con risparmi per i cittadini che non sono più tenuti a rifondere l’aggio. «Va ricordato – conclude Stellina Distefano – che lavoriamo con un software fornitoci, dopo l’espletamento di una gara ad evidenza pubblica, da una ditta di Reggio Emilia che gli uffici stanno cominciando a conoscere. Questo può rallentare qualche passaggio, ma in linea di massima siamo soddisfatti dell’andamento del servizio». A beneficio dell’utenza anche il fatto di non doversi più recare ad Agrigento, sede dell’Ato rifiuti, per eventuali richieste di chiarimenti o per esternare qualche lamentela.

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