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Immigrazione, altro Sos nel Canale di Sicilia

A bordo ci sarebbero circa 300 extracomunitari diretti verso le cose siciliane. Avviate le operazioni di soccorso

PALERMO. Un barcone con circa 300 profughi alla deriva da quattro giorni nel Canale di Sicilia ha lanciato l'Sos con un telefono satellitare. La richiesta di soccorso è stata raccolta da una giornalista di origini eritree residente in Svezia e girata all'agenzia Habeshia, che si occupa di immigrati e richiedenti asilo, diretta dal sacerdote Don Mosé Zerai. Quest'ultimo ha già trasmesso la segnalazione, con le coordinate del barcone e il numero di satellitare, alla Guardia Costiera italiana. Secondo queste indicazioni il barcone si troverebbe in acque di competenza maltese per quanto riguarda le operazioni di ricerca e soccorso.    
I migranti, che sarebbero partiti dalle coste libiche, hanno detto che la "carretta" sulla quale si trovano sta imbarcando acqua e rischia di affondare. Altri 81 migranti che ieri avevano lanciato una richiesta analoga di soccorso a Don Mosé Zerai, sempre attraverso un satellitare, sono stati tratti in salvo durante la notte da due motovedette della Guardia Costiera a 50 miglia dalle coste libiche e trasferiti a Lampedusa.


AGGIORNAMENTO DELLE 17.20.
La Marina maltese è impegnata nelle operazioni di ricerca e soccorso del barcone con circa 300 migranti a bordo che ha lanciato l'Sos nel Canale di Sicilia. Nella zona segnalata attraverso le coordinate del Gps sono in corso ricognizioni da parte di due mezzi navali e di un aereo.
La richiesta di soccorso attraverso un satellitare è stata raccolta anche da una cittadina eritrea residente a Malta. Secondo quanto hanno riferito i profughi le condizioni meteo stanno peggiorando e l'imbarcazione sarebbe in procinto di affondare.

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