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Frà Andrea è "ritornato" a Burgio

Le spoglie mortali del Venerabile sono arrivate nel centro montano e sono state accolte da una folla commossa e strabocchevole

BURGIO. Una folla commossa e strabocchevole si è stretta attorno alle spoglie mortali di Fra Andrea, il Venerabile di Burgio che dopo duecentoquarant'anni ha fatto ritorno nel suo paese natìo, all'interno di un'artistica urna in legno portata a mano dal Padre Postulatore frà Florio Tessari, arrivato da Roma e dal Padre Provinciale frà Enzo Marchese.

Ad attenderlo l'intero paese, le autorità locali, oltre al sindaco Vito Ferranteli anche il presidente del consiglio comunale Andrea Puleo, e molti fedeli arrivati dai paesi dell'hinterland e da diversi centri della diocesi agrigentina, alcuni parroci (Lillo Argento del Tribunale ecclesiastico agrigentino, padre Fabrizio Zambuto, neo arciprete di Burgio e l'ex arciprete Giuseppe Marciante, padre Giuseppe Catalanotto, padre Epifnio Di Leonardo).

L'arrivo in via Nazionale, dove è stato allestito un apposito palchetto sul quale sono saliti il vice postulatore dei cappuccini frà Massimiliano Novembre e il sindaco Vito Ferrantelli e una ragazza, Carmela Bellavia, che ha recitato una strugente lirica dedicata al Venerabile. Commosso il sindaco Ferrantelli si è soffermato sulla vita e sulle opere del Venerabile. “Quando nel lontano 1873, a cent’anni dalla tua morte, fosti proclamato Venerabile Servo di Dio, “il tripudio - come scrisse Padre Antonino da Castellammare - non fu proporzionato all’evento – ha ricordato il primo cittadino - La promulgazione dell’eroicità delle tue virtù fu come una meteora: brillò e scomparve”. La situazione storica di quegli anni, infatti, registrando la soppressione degli ordini religiosi relegò nell’oblio la formazione dei processi, e tu, per questo motivo un po’ sei stato dimenticato. Ma adesso che sei ritornato a casa i tuoi devoti che sono tanti, con la forza della preghiera ridesteranno l’attenzione su di te per fare risaltare l’eroicità delle tue grandi virtù e permetterti di assurgere agli onori dell’altare”.

Il sindaco ha sottolineato il valore religioso dell'evento ritenuto “di una così grande portata che occuperà la pagina più importante del libro della storia di Burgio”. Ferrantelli ha espresso profonda gratitudine per i Cappuccini di Palermo, che hanno consentito la traslazione delle spoglie mortali custodite dalla morte avvenuta nel 1772 nel capoluogo siciliano, avendo recepito le profonde motivazioni di base che erano nella richiesta avanzata dall'Amministrazione comunale e dal Comitato locale che da anni ha lavorato perchè l'evento di portata “storica” realizzatosi finalmente si verificasse.

Dopo il discorso del sindaco, preceduto da un breve intervento di saluto del vica postulatore dei Cappuccini Massimiliano Novembre, è stato formato un lungo corteo, che ha visto la partecipazione anche delle scolaresche locali e di autorità arrivate dai centri vicini, e che si è diretto bverso la Matrice dove frà Enzo Marchese ha celebrato una solenne messa.

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